Elezioni Regionali 2012. L’analisi del coordinatore del Pd di Modica

“Le elezioni di domenica hanno visto per la prima volta nell’isola una affluenza alle urne inferiore al 50% (ma la città di Modica si è distinta, come sempre, per una affluenza più alta)”. Lo sottolinea il coordinatore cittadino del Pd di Modica, Giancarlo Poidomani,analizzando i risultati delle elezioni regionali di domenica scorsa. “A questo si è aggiunto un voto al Movimento Cinque Stelle e, soprattutto in alcune province della Sicilia, a quello dei Forconi che non possono non fare riflettere – aggiunge -. In questo clima di incertezza, di sfiducia e di rassegnazione, però, un dato certo e incontrovertibile c’è. Ed è la vittoria, con oltre il 30% dei consensi (che non sono pochi in una tornata elettorale senza doppio turno), di Rosario Crocetta, già sindaco di Gela ed eurodeputato del Partito Democratico. Per la prima volta un uomo di sinistra vince in una elezione diretta a governatore.

Ricordiamo che Crocetta vive sotto scorta perché, prima da sindaco e poi da europarlamentare, conduce una serrata e tenace lotta contro la mafia. E’ indubbio che l’elezione di un uomo con la storia di Crocetta rappresenta davvero una rivoluzione per un’isola nella quale il potere, storicamente, è stato spesso contiguo alla mafia.

La provincia di Ragusa e la città di Modica hanno dato un contributo importantissimo alla vittoria di Crocetta. La candidatura di Anna Maria Sammito, che ringraziamo per l’impegno e per averci “messo la faccia”, si è inserita perfettamente in questa battaglia per il rinnovamento, con una campagna elettorale basata sui contenuti e, ci teniamo a dirlo, costata pochissimo rispetto a quella di altri candidati che hanno speso decine (se non centinaia di migliaia di euro) per ottenere alla fine risultati deludenti.

Le preferenze alla candidata modicana (1.208 a Modica e 1.350 in totale), fatte le dovute proporzioni (che vedono un generalizzato dimezzamento dei voti: ricordiamo che Pippo Di Giacomo è stato eletto con poco più di 4.500 voti rispetto agli oltre 8.000 voti del 2008), hanno confermato il dato di Giovannino Giurdanella del 2008 (circa 2.500 preferenze).

Certamente, gli altri dati evidenti sono quelli relativi alla altissima astensione, sinonimo di sfiducia nella politica, il successo del Movimento Cinque Stelle e, soprattutto nella nostra città, quello del Movimento dei Forconi.

Ma se il risultato del Movimento Cinque Stelle (che ha comunque alla base argomenti e motivazioni diverse da quello dei Forconi) si è tradotto in effetti concreti (l’elezione di un deputato in provincia e di altri 14 nel resto dell’isola) e in un forte segnale ai partiti, il voto dato ai Forconi si è rivelato alla fine un voto “inutile” se non da un punto di vista simbolico (ma che certamente sprona ulteriormente la classe dirigente siciliana a riflettere sul malessere di centinaia di migliaia di persone). Non riuscendo a superare il 5% a livello regionale, tutti questi voti sono andati perduti e non hanno determinato l’elezione di alcun deputato. Lo stesso si può dire per il candidato di Sel, che ha avuto una buona affermazione ma all’interno di un voto che non si è tradotto in seggi, lasciando fuori dall’Assemblea lo stesso Sel insieme a Idv.

Da questo punto di vista i risultati di queste elezioni confermano, se ce ne fosse bisogno, la bontà della legge elettorale comunale che, grazie al doppio turno, coniuga rappresentanza e governabilità mentre la legge elettorale regionale a turno unico determina lo spreco di centinaia di migliaia di voti.

Per quanto riguarda il Pd, a Modica, si è scontata sicuramente una presenza forte e organizzata del Movimento dei Forconi, maggiori nella nostra città che in altre della provincia. Nei confronti del Movimento ricordiamo però la volontà di ascolto e di interlocuzione manifestata nei mesi scorsi dal sindaco Buscema e da tanti esponenti del Pd locale.

Ma la maggior parte dei nostri elettori, come nel resto dell’isola e della provincia, hanno preferito non votare o votare per il Movimento Cinque Stelle (come quelli di tanti altri partiti, Pdl prima di tutto), che oggi a livello nazionale sembra esprimere una volontà di cambiamento, di riduzione dei costi della politica, di trasparenza e di democrazia diretta che i partiti tradizionali non riescono ad incarnare. Non possiamo non raccogliere questa sfida, anche in vista delle prossime elezioni politiche e amministrative. Qualcosa di più e di meglio va fatto per convincere i nostri elettori a ritornare a votare e a votare per il Pd.

Per quanto riguarda il Pd provinciale esprimiamo i migliori auguri di buon lavoro a Pippo Digiacomo, il cui impegno nella legislatura trascorsa è stato evidentemente premiato dai ragusani. Ricordiamo, tuttavia, che il Pd ha perso un seggio in provincia. Invitiamo pertanto l’onorevole Digiacomo a raccogliere quella voglia di cambiamento che anche il voto interno alla lista del Pd ha espresso e a farsi interprete di una riorganizzazione del partito che a livello provinciale ha sofferto negli ultimi anni un deficit di organizzazione e di iniziativa politica”.

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