Modica, Riequilibrio finanziario pluriennale. La giunta adotta l’atto che va in consiglio

La Giunta Municipale di Modica ha approvato nella seduta di ieri la delibera per il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, opportunità che viene data agli enti locali dal decreto legge 174 del 10 ottobre scorso. La stessa delibera, che era già stata sottoposta nei giorni scorsi all’attenzione dei capigruppo, sarà proposta all’approvazione del Consiglio comunale nella seduta che è stata appositamente convocata per domani sera.
Con il d.l. 174, nell’apportare una serie di modifiche al Testo unico enti locali, il Governo nazionale ha previsto la possibilità, per gli enti i cui bilanci presentano squilibri strutturali come nel nostro caso, di ricorrere ad una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Questa procedura dà modo ai Comuni di programmare in modo regolato l’applicazione di misure correttive ai propri bilanci in linea con quelle che si stanno imponendo a livello nazionale. Inoltre, solo i Comuni che sceglieranno di intraprendere questa soluzione potranno avere accesso al nuovo “Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali”.
Il contesto particolarissimo delle difficoltà finanziarie del nostro ente, afferma il sindaco Antonello Buscema, che si trova ad affrontare questo momento partendo da una situazione di svantaggio senza eguali, ulteriormente aggravata in questi ultimi mesi dalla riduzione e dal ritardo dei trasferimenti, dall’emersione di nuovi debiti fuori bilancio e dal restringimento dei parametri del Patto di Stabilità, fa sì che il piano pluriennale di riequilibrio finanziario rappresenti oggi l’unica via percorribile. L’unica via, cioè, per mettere al riparo i risultati ottenuti in questi quattro anni di faticosi sacrifici per il nostro Comune e per la nostra città, e per dare loro continuità, nell’ottica della progressione e con l’obiettivo del pieno risanamento. In considerazione del fatto che lo stesso decreto legge impone un rafforzamento del controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria degli enti territoriali e che la sezione regionale potrebbe decidere di imporci essa stessa una direzione obbligata, appare urgente che siano invece la Giunta e il Consiglio comunale ad assumere le proprie deliberazioni. Se, dopo la Giunta, anche il Consiglio approverà questa soluzione, si avranno 60 giorni per procedere all’adozione di un piano di riequilibrio della durata massima di 5 anni.
In questo arco di tempo, conclude Buscema, l’Amministrazione intende chiedere il massimo della condivisione a tutte le parti politiche e sociali della città: se si tratterà infatti di assumere scelte di ulteriore rigore nel nostro bilancio, esse non potranno prescindere da un’assunzione condivisa di responsabilità rispetto al futuro del Comune, dei lavoratori e dei cittadini.

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