Angelo Di Natale(LiberaSicilia): “L’80% dei modicani ha bocciato l’amministrazione comunale”

Dopo le analisi dei giorni scorsi, Angelo Di Natale, ex candidato alle scorse Regionali, compie un’ulteriore riflessione sull’esito del voto, con particolare riguardo alla città di Modica.
“Lo spunto – spiega – giunge anche da alcune dichiarazioni che hanno ricondotto l’interpretazione dei dati al giudizio degli elettori sull’amministrazione comunale. Al suo interno infatti l’espressione del voto a Modica è stata letta nella chiave di un “consenso largo a una candidatura nuova, rappresentativa di una squadra che ha tanto lavorato per la città in questi anni”.

In proposito ritengo utile esprimere qualche considerazione, anche perché fin dall’inizio del dibattito elettorale ho sostenuto che la città di Modica, oltre che fare le scelte migliori per l’elezione del presidente della Regione e dell’Assemblea Regionale Siciliana, con il voto del 28 ottobre avrebbe dovuto interrogarsi sullo stato – politico, morale, culturale  – cui si era ridotta la sua rappresentanza nelle istituzioni, nonché sulla stessa esperienza di governo cittadino che ho definito fotocopia di quello della Regione degli ultimi tre anni e mezzo, con la sola differenza, rispetto a palazzo d’Orleans, di essere legittimato dal voto popolare. Come sappiamo, in Sicilia, complice la massiccia astensione, è stata compiuta una scelta in piena continuità con il governo degli ultimi anni, attraverso l’elezione di un presidente con il 13,2 per cento del voto dei Siciliani che avevano il diritto di esprimerlo.

Come sempre, occorre partire dai numeri. I quali dicono che a Modica i partiti e le principali forze politiche che hanno dato vita all’amministrazione comunale in carica e la sostengono, Pd ed Mpa, hanno raccolto, complessivamente, 3.445 voti (2.434 il Pd, 1.011 il Pds-Mpa), pari al 16,55%.  Il sindaco in carica fu eletto, nel 2008, con 17.009 (65,76%) al ballottaggio. Le forze che lo sostenevano ottennero 15.584 voti di lista, pari al 49,30%. Il solo Pd e il solo Mpa ebbero rispettivamente 3.537 e 4.144 voti, pari al 11,19 e 13,11%, per un totale di 7.681 equivalente al 24,3% e a questa base di consenso vanno aggiunte anche le altre liste schierate a sostegno che raccolsero complessivamente, con Pd e Mpa, 15.584 suffragi, tradotti nel voto al sindaco, al secondo turno, in 17.009.

Credo comunque che sia saggio, in questo caso, tralasciare i voti in valore assoluto, difficilmente comparabili con il 2008 quando la partecipazione al voto fu di gran lunga maggiore, ma le percentuali sono una base di lettura dalla quale non possiamo prescindere.

Ebbene, domenica scorsa i partiti che sostengono l’amministrazione comunale hanno ottenuto a Modica il 16,552% che arriverebbe al 21,856% se volessimo aggiungervi i voti ottenuti dalla Lista Crocetta (5,304%) che però ha ben poco a che fare con una forma di consenso all’amministrazione comunale, essendo il frutto di una lista quasi personale riconducibile in provincia all’ex sindaco Pdl di Ragusa Dipasquale (cui si sono aggiunti Fabio Nicosia di Vittoria e Sebastiano Gurrieri di Chiaramonte Gulfi), con un candidato a Modica capace solo di 126 preferenze, e comunque del tutto estranea, nelle sue articolazioni territoriali, a testimoniare e convogliare attestati di condivisione e riconoscimenti alla giunta-Buscema.

Questi sono i dati. La città di Modica ha scelto i partiti che sostengono la giunta comunale nella misura del 16,552% ed ha premiato altre forze, le più diverse ma tutte di opposizione rispetto a tale esperienza amministrativa, nella misura dell’83,448%.

Ed anche riconoscendo che alcuni segmenti di questo voto così massiccio non siano suscettibili di essere classificati tout court contro l’amministrazione comunale, per esempio la lista Crocetta, non v’è dubbio alcuno che essa, in campo con un candidato nella lista del Pd che ne era e ne è espressione diretta,  sia stata sonoramente bocciata dall’80 per cento circa degli elettori.

Tanto non per imporre verità matematiche ma per proporre un’analisi, basata sui numeri, difficilmente spendibile a supporto di un’idea di <>.

Per il resto credo che ogni elezione vada considerata nel suo oggetto e nel suo contesto, ma di ciò si sono scarsamente curati proprio coloro i quali, uscendo da tale terreno di analisi che riconduce a palazzo d’Orleans e a palazzo dei Normanni , hanno creduto di avere ricevuto a palazzo San Domenico calorosi applausi anziché fragorosi fischi.

Come ho detto tante volte in campagna elettorale, Modica credo debba svegliarsi e riconquistare la dignità perduta. Ha già cominciato a farlo, liberandosi di rappresentanti che aveva eletto nelle precedenti consultazioni, regionali e nazionali, e bocciando perentoriamente un’esperienza di governo della città i cui limiti e le cui tante ombre ho più volte denunciato. Ovviamente il tema tornerà in campo tra pochi mesi quando l’amministrazione comunale sarà giudicata in quanto tale ed esclusivamente per il suo operato di cinque anni.

Nel frattempo la città, dopo avere messo alla porta i suoi ultimi imbarazzanti rappresentanti storici nelle istituzioni, credo debba impegnarsi per tornare in esse da protagonista, con voci autorevoli e di totale garanzia sotto il profilo della moralità, della legalità e del servizio al bene comune.

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