Consiglio comunale Modica. Votata la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale

E’ stato un Consiglio comunale ad altissima tensione, quello che ha approvato, dopo più di sei ore di lavori, la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. La riunione del civico consesso, che doveva iniziare alle diciannove di giovedì sera, ha preso il via con il suono della campanella del presidente Carmelo Scarso, con più di trenta minuti di ritardo, per il tentativo di giungere ad una proposta condivisa fra il testo proposto dall’amministrazione Buscema e l’opposizione. Vani sono stati i tentativi del massimo esponente del consiglio, data la richiesta di un atto di discontinuità formulato dai capigruppo dell’opposizione al sindaco Buscema, non accolta: l’azzeramento della Giunta e la nomina di un’amministrazione tecnica. Il Decreto Legge 174 del 10 ottobre scorso, varato dal Governo Monti, darà la possibilità al Comune di Modica di poter adottare alcune misure per beneficiare del fondo di rotazione, che prevede cento euro per ogni cittadino, sino al massimo di cinque milioni e settecento mila euro. L’ente, dovrà redigere un piano pluriennale che, se accettato dalla Corte dei Conti, consentirà di riequilibrare il bilancio. “In questi quattro anni – ha dichiarato il primo cittadino -, si è cercato di recuperare il deficit e ciò è stato fatto con la cancellazione dei residui attivi e passivi. Oggi questa procedura è l’ultima ancora di salvataggio prima del baratro”. A seguito dell’intervento di Antonello Buscema, si apre il dibattito (con momenti di autentica tensione). A parlare per primi i consiglieri del Pdl, Bartolo Azzaro e Giovanni Migliore. “L’amministrazione ha continuato a dire che i conti fossero in via di risanamento ed i bilanci in ordine. Invece la Corte dei Conti certifica nei fatti il dissesto. In quattro anni nulla si è fatto – concludono i due -, si tratta di un dissesto pilotato”. Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria, ribadisce che: “le forze di maggioranza hanno sempre evidenziato la situazione critica dell’ente e si è fatta un’azione di risanamento seria”. Molto duro l’intervento del capogruppo di Territorio, Paolo Nigro. “L’amministrazione precedete ha sicuramente contribuito a far crescere il debito, così come ho sempre detto. Però questa amministrazione ha coperto i debiti, con il piano delle vendita degli immobili, che non ha mai trovato concretizzazione. Quindi, la verità – commenta Nigro – è che l’amministrazione non ha fatto quanto dovesse fare, per realizzare risorse finanziarie e sanare i conti. A sei mesi dalla conclusione della legislatura, non ci viene illustrato (come più volte da me richiesto) quanto sia il debito reale dell’Ente”. La richiesta di Nigro rimane, ancora una volta, inascoltata. Così si passa alla votazione finale che vedrà sedici voti favorevoli e sette astenuti. In coda dei lavori consiliari, ancora polemiche: l’amministrazione chiede il voto sul “Regolamento e le aliquote IMU”, che va approvato entro la mezzanotte. A ribellarsi per “l’inefficienza dell’amministrazione”, questa volta, non saranno soltanto i consiglieri dell’opposizione ma anche i consiglieri del più importante alleato di Governo del sindaco: il Mpa. Il capogruppo autonomista Silvio Iabichella, infatti, non usa toni concilianti per definire la “gravità di un atto che si conosceva da tempo e che l’amministrazione ha sottoposto al consiglio soltanto in ultimo, senza consentire le giuste valutazioni, per quella che rappresenta la maggiore entrata dell’Ente: l’Imu”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa