“IL GRAN RIFIUTO”. Cancelleri dice garbatamente “no” a Gian Piero D’Alia

“Ma come faranno i ragazzi del Movimento Cinque Stelle a cambiare il mondo, se rifiutano di afferrare le leve che lo governano e lo disciplinano? La questione è nota. Gian Piero D’Alia .. offre a Giancarlo Cancelleri la poltrona della presidenza dell’Ars. Cancelleri lo manda – con garbo – a farsi friggere, denunciando, con impavido spirito giacobino, il tentativo di bloccare la presa della Bastiglia. Si tratterebbe di compravendita fraudolenta. Dunque, scorre il ragionamento sottinteso, è come se al popolo francese all’assalto del Palazzo avessero proposto la cittadinanza onoraria della prigione che i rivoltosi intendevano demolire.
Così commenta Roberto Puglisi su Live sicilia, riferendosi al rifiuto di Cancellieri del M5S di fronte all’invito a presiedere l’Assemblea Regionale, non volendosi mescolare alla politica. Puri,fino in fondo, i rappresentanti del M5S, ma chi viene eletto deve avere la forza di mettere in atto le proposte all’elettorato. Come si può essere propositivi se non ci si confronta:la democrazia vuole questo, e menomale che questa esiste. Cosa vuole fare il M5S, oltre a rappresentare la voce libera, fuori scena. Quando ci si trova a dover governare, proporre, non ci si può rinchiudere nella torre delle idee, ma le parole devono tradursi in fatti operativi, nel confronto tra le parti, altrimenti non si è in grado di scalfire neanche minimamente il sistema tanto odiato e condannato alla ghigliottina simbolica, di memoria robespierana.
Ci si chiede che cosa avrebbe fatto Cancellieri se fosse stato nominato Presidente della Regione? La purezza si manifesta anche con le prese di responsabilità, di cui ha tanto bisogno la nostra isola.
Forse il M5S , di fronte al confronto tra le parti, volute dall’elettorato siciliano, si vuole sottrarre, sempre in nome della purezza, e di un auspicato buon governo, solo perchè, nonostante non abbiano avuto la maggioranza per poter governare, ora vogliono solo mantenere le distanze.
Guai alle distanze che si prendono dalla democrazia, tanto amata,tanto voluta, tanto difficile da mettere in atto: sono state necessarie guerre per ottenerla.

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