Modica. Dalle regionali alle amministrative: il crollo dei partiti ed il ciclone dei movimenti

I risultati delle elezioni regionali hanno dato delle importanti indicazioni sull’elettorato della città della Contea. Da un lato troviamo, prima e seconda forza a Modica, il “Movimento Cinque Stelle” (forte dei suoi cinquemila voti) ed i “Forconi” (con quasi tremila preferenze), dall’altro il primo partito strutturato è il Pdl. Soltanto quarto il partito del primo cittadino Antonello Buscema, il Pd. Nel Pdl la situazione appare sempre meno chiara, dato il successo personale ottenuto da Mommo Carpentieri (il più votato in città, con quasi duemila preferenze) che, però, si vocifera nelle ultime ore antecedenti al voto, esser stato “scaricato” dalla struttura del partito, in favore del competitor, Giovanni Occhipinti. Così si giustificherebbero i quattrocento consensi al candidato ragusano a Modica ma, si metterebbero ancor più in risalto, le preferenze personali di Carpentieri. Tanto che lo stesso modicano, afferma che: “si tratta di duemila voti di preferenza alla mia persona ed al gruppo di amici e sostenitori che, sin dall’inizio, hanno creduto in un progetto comune”. Tornando al Pd ed alla coalizione che sostiene l’attuale amministrazione comunale, l’analisi è chiara nei numeri: i “democratici” insieme agli autonomisti (che perdono il deputato cittadino, Riccardo Minardo, che ottiene meno di ottocento consensi), raccolgono appena tremilacinquecento consensi, rappresentando il venticinque per cento dei voti validi in città. Questo campanello d’allarme (che probabilmente andrebbe definito come una “sirena”) non può che far riflettere Antonello Buscema ed alleati, ad appena sette mesi dalla tornata elettorale amministrativa. Proprio in casa Mpa, circolano già voci da “libera tutti”, con il vicesindaco Giorgio Cerruto che si vocifera pronto a lasciare ed altri consiglieri comunali, disorientati dal voto e dalla debacle del partito in città. Fedelissimi dell’ultima ora al sindaco Buscema sembrano l’assessore al Bilancio Santino Amoroso e Tato Cavallino che, comunque, avrebbe già da tempo manifestato l’intenzione di non ricandidarsi (manterrà il proposito?). Ottimo successo per la “Lista Crocetta” e per Nello Di Pasquale, con più di seicento preferenze, che attestano il lavoro certosino del gruppo di “Territorio” in città, con su tutti i consiglieri Paolo Nigro e Michele Colombo. Anche per “Sel”, esperienza elettorale positiva: il candidato Angelo Di Natale riesce ad ottenere millecento voti, giustificando un progetto che veda alle comunali il capogruppo di Sel, Vito D’Antona, come candidato alla poltrona di primo cittadino (magari in accoppiata con Fed ed Idv). Molto positive l’affermazione del riconfermato Orazio Ragusa, che ottiene in città più di mille voti, superando l’ex leader Peppe Drago, fermo al “palo” delle novecento preferenze. Autentica sorpresa riguarda Piero Bellaera, che conquista la seconda piazza del più votato in città, in “condominio” con Anna Maria Sammito. Antonello Lucifora (lista “Musumeci Presidente”), misuratosi per la prima volta nell’agone politico, ottiene più di settecento preferenze, arrivando a toccare il risultato dell’uscente Riccardo Minardo. Proprio Lucifora (che ringrazierà tutti i suoi sostenitori ed elettori sabato pomeriggio, alle 15,30, al Principe d’Aragona) sembra essere un altro dei papabili candidati per il posto più ambito di Palazzo San Domenico, a capo (magari) di una lista di imprenditori modicani. Infine, i trecentocinquanta voti di Innocenzo Leontini, rappresentano tutti i “lontani ricordi di successo” di una classe dirigente letteralmente spazzata da un elettorato deluso che ha votato a Modica per poco più del cinquanta per cento. La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa accadrà alle prossime amministrative quando, per ovvie ragioni, la percentuale dei votanti si riavvicinerà agli standard normali di presenza al voto?

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