Docenti che accompagnano nelle gite? Recuperino le ore di lezione. Protesta la Gilda

I docenti impegnati ad accompagnare gli studenti in viaggi d’istruzione, stage o progetti Pon all’attenzione della Gilda devono recuperare le ore non effettuate quando sono impegnati tali attività. Lo impongono i regolamenti di programmazione dei Fondi Strutturali Europei. Una norma discutibile rispetto al vigente Contratto di Lavoro e al Diritto allo Studio degli alunni, secondo la segreteria provinciale della Gilda, la cui sede è a Modica, e ingenerosa nei confronti del personale interessato. “S’imporrebbe – dice il segretario provinciale, Enzo Drago – impropriamente agli insegnanti-accompagnatori per soggiorni continuativi fuori sede, in Italia o all’Estero, di recuperare le ore di lezione curriculari non svolte durante le attività progettuali, attraverso obblighi orari di disponibilità, senza alcuna specifica finalità all’infuori di quella dell’effettuazione di supplenze. A pretesa di tali obblighi, a quel che è dato sapere sarebbero richiamate le norme di programmazione dei Fondi Strutturali Europei laddove esse dispongono che tutte le ore pagate ai docenti, per essere ammissibili alla spesa, devono essere aggiuntive rispetto al curricolo scolastico”.
La Gilda non si ferma al mero rilevamento di un’imposizione “discutibile”. “Su questa decisione – continua Drago – il recupero obbligato con l’effettuazione di supplenze per le ore curriculari non svolte da parte del personale docente, è previsto dal CCNL vigente solo in caso di ore non svolte per motivi personali. Nella fattispecie, i docenti non svolgono ore curriculari per motivi personali, ma perché impegnati in attività cui sono tenuti in osservanza di un contratto stipulato col proprio Dirigente. A fronte delle ore curricolari non svolte in sede, sono state, invece, svolte nei progetti PON 24 ore su 24 (delle quali solo una minima parte è retribuita) di servizio giornaliero ininterrotto, di vigilanza e assistenza agli alunni, caratterizzato da notevoli responsabilità e, certamente, da massima dedizione, per un periodo continuativo anche di due o più settimane. E’ evidente che se agli insegnanti partecipanti al progetto PON, al ritorno in sede, è imposto di restare genericamente a disposizione e di effettuare le supplenze, allora il regolamento di programmazione dei Fondi Strutturali Europei non potrà più essere rispettato”

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