“Gravi criticità ed irregolarità nella gestione finanziaria”: la Corte dei conti boccia il Comune di Ispica. Il Pd: “Hanno fatto dei giochi di prestigio, ma il trucco c’era”

Durissima pronuncia della Corte dei conti contro il Comune di Ispica. Nella deliberazione numero 331/2012 dell’11 ottobre scorso la Sezione di controllo per la Regione siciliana della magistratura contabile, riferendosi alla gestione finanziaria del Comune di Ispica, parla senza mezzi termini di “profili di gravi criticità” e di “gravi irregolarità” e ordina allo stesso Comune una serie di misure correttive in materia di utilizzo di entrate a carattere straordinario per spese correnti, riscossione di tributi, contributi, bonus e finanziamenti di progetti CEE, spese per il personale e stabilizzazione dei precari. La stessa Corte dei conti segnala anche l’atteggiamento non collaborativo dei revisori dei conti e l’assenza del Comune nelle fasi del procedimento a suo carico culminate con la pronuncia dell’11 ottobre. Secondo i consiglieri comunali del Partito Democratico Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo la magistratura contabile ha svelato i trucchi dei giochi di prestigio che l’Amministrazione ha fatto in modo spregiudicato con i conti del Comune. Gli stessi consiglieri si dicono pronti a tutelare gli interessi e i diritti acquisiti dei dipendenti, ingiustamente coinvolti nelle azioni irresponsabili dell’Amministrazione, e ribadiscono la richiesta di dimissioni del sindaco per ridare la parola agli elettori.
“Hanno anche snobbato la Corte di conti – denuncia Pierenzo Muraglie – perché nell’ambito del procedimento avviato in luglio il Comune di Ispica si è limitato ad inviare con tutto comodo una nota ricevuta dalla Corte il 5 ottobre, ad istruttoria chiusa, mentre nell’adunanza dell’11 ottobre nessuno era presente per l’Amministrazione. Altri fatti gravissimi sono l’atteggiamento non collaborativo dei revisori dei conti per non parlare dei temi sui quali ha puntato le sue attenzioni la magistratura contabile. L’aspetto più delicato, come rileva la deliberazione della Corte dei conti – spiega Muraglie – è quello che riguarda la stabilizzazione a tempo indeterminato dei 72 precari che l’Amministrazione avrebbe assunto senza notare che, all’epoca, il rapporto fra spese per il personale (8 milioni 803mila euro) e spese correnti (16milioni 989mila euro) era al 51,8 per cento, oltre quindi il 50 per cento imposto dalla legge come limite massimo. Per alcuni di questi dipendenti l’Amministrazione ha anche concesso delle integrazioni orarie, cioè la possibilità di lavorare per un numero di ore maggiore, quindi percependo un compenso superiore. Queste integrazioni sono state indebitamente prelavate da entrate straordinarie, come rileva la Corte dei conti: tutto ciò è stato fatto sulle spalle dei lavoratori interessati che con sacrificio ed impegno hanno svolto e svolgono il loro lavoro. Lo stesso sistema – chiarisce il consigliere del Pd – l’Amministrazione l’ha utilizzato per le cosiddette “vacanze contrattuali”, cioè degli anticipi al personale in attesa del rinnovo del contratto di lavoro. Senza considerare che hanno escluso dal computo per le spese del personale delle voci a carico della Regione, aggirando i vincoli normativi. I dipendenti comunali – conclude – possono contare sul Pd nel fare valere i loro diritti acquisiti che un’Amministrazione comunale allo sbando e in preda alla totale irresponsabilità ha messo in serio pericolo”.
“La Corte dei conti – aggiunge Giuseppe Roccuzzo – ha anche contestato l’esistenza di poco meno di tre milioni di euro di residui attivi, cioè di entrate accertate ma non materialmente riscosse: quindi o sono gonfiate le previsioni o c’è un tasso di evasione fiscale elevatissimo rispetto al quale l’Amministrazione non fa nulla e fa pagare i soliti. Ci sono poi delle “partite di giro”, cioè delle somme che entrano ed escono tali e quali per una serie di servizi, sulle quali la Corte dei conti solleva seri dubbi circa il loro corretto utilizzo: si tratta dei bonus socio-sanitari, di un progetto in cofinanziamento comunitario, del contributo di adeguamento degli asili nido: insomma – sostiene Roccuzzo – col bilancio comunale hanno fatto una serie di giochi di prestigio e, come in tutti i giochi di prestigio, il trucco è stato scoperto. Adesso è il Consiglio comunale che dovrà porre rimedio a tutto questo con delle azioni correttive che la Corte dei conti obbliga a compiere e delle quali chiede specifico riscontro. Rispetto a tutto questo – conclude il consigliere del Pd – il minimo che l’Amministrazione comunale possa fare è di dimettersi e lasciare il campo a chi con maggiore serenità e disinteresse personale può reggere le sorti del Comune”.

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