Ragusa, Mirabella (PID-Cantiere Popolare) propone di programmare gli impegni finanziari del Comune

L’esito del voto sull’aumento dell’Imu sulla seconda casa proposto dal Commissario straordinario dottoressa Margherita Rizza e bocciato a maggioranza in Consiglio comunale a Ragusa da Pid, Pd, Udc, IdV e un consigliere di Ragusa Grande di Nuovo, deve far riflettere. E’ la posizione del capogruppo Pid – Cantiere Popolare Giorgio Mirabella.
“E’ ovvio – scrive Mirabella – che le discussioni devono essere affrontate in modo preventivo prima di giungere in aula, non essendoci più una netta maggioranza consiliare, ma gruppi che si muovono in modo trasversale, esprimendo un voto in base al punto in discussione e non legati ad appartenenze di coalizione. La proposta del Commissario è risultata inaccettabile, in quanto avrebbe pesato gravemente sui nostri concittadini. Ecco perchè il voto negativo espresso anche dal gruppo consiliare di Pid – Cantiere Popolare era oltremodo ovvio. A questo punto andiamo a rispolverare una proposta avanzata qualche settimana fa al Commissario straordinario, ossia promuovere una Conferenza dei Capigruppo, alla presenza della dottoressa Rizza e dei funzionari comunali, per capire quali le somme che devono essere ridotte per garantire il patto di stabilità dell’Ente. Soltanto dopo si potrà procedere ad una rivisitazione dei capitoli di spesa del bilancio ed operare eventuali tagli, che ovviamente non possono pesare sui servizi essenziali, né si può pensare di introdurre tassazioni differenti rispetto a quelle già deliberate. L’idea avanzata era di compiere una valutazione di tutte le manifestazioni in cui il Comune, a vario titolo, partecipa. E solo dopo procedere con eventuali aggiustamenti, magari garantendo sempre il supporto di Palazzo dell’Aquila, ma se non fosse possibile con finanziamenti, almeno con l’erogazione di servizi.
Non si può immaginare di governare il Comune capoluogo disponendo atti senza tenere conto delle valutazioni del Consiglio comunale che, su alcune scelte, ricordiamo essere sovrano. Ecco perchè ribadiamo al Commissario che la collaborazione auspicata c’è, almeno da parte del gruppo consiliare di Pid, ma bisogna utilizzare lo strumento della programmazione, altrimenti i prossimi mesi, in cui tra l’altro si dovranno predisporre anche il Piano triennale delle Opere pubbliche e il Bilancio di previsione saranno un lungo ed estenuante braccio di ferro, al quale non vorremmo prender parte. Il senso di responsabilità ci impegna, da subito, a iniziare un dialogo costruttivo con il Commissario, dando per scontato il mantenimento del bene primario dei cittadini, i cui bilanci familiari non possono ulteriormente essere messi alla prova.
L’idea è quella di promuovere una full immersion di pianificazione finanziaria, valutando di volta in volta tutto ciò che, in atto, è programmato come spese dell’Ente e individuare quelle voci in cui è possibile fare tagli, non escludendo di contemperare anche le entrate di Palazzo dell’Aquila che dall’estate ad ora sono state registrate”.

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