Tentano di estorcere 2 mila euro a un possidente di Modica. Bloccati dai carabinieri

Un’estorsione di quelle che si vedono soprattutto nei film. Una busta con lettera intimidatoria, la richiesta di soldi, l’indicazione del luogo per la consegna, le modalità. Per due giovani modicani, però, non è finita bene: uno, appena diciannovenne, è stato addirittura arrestato. Vincenzo Leone, 19 anni, incensurato modicano, residente a Treppiedi Nord, è accusato di estorsione aggravata. Intorno a mezzogiorno di venerdì scorso un giovane aveva suonato in diversi citofoni dell’immobile della trafficatissima arteria per farsi aprire il portone. La vittima aveva aperto cosicchè l’interessato aveva lasciato la busta e si era allontanato velocemente. L’uomo preso di mira aveva poco dopo prelevato la busta con la lettera minatoria. Ecco grossomodo il contenuto:  “So dove abita e che ha una nipote che sta lontana, un fratello e una sorella che si chiama Franca, so che ha una Peugeot rossa, che esce a piedi la sera. So tanto altro”. Una minaccia ai fini estorsivi quella contenuta in una busta lasciata nella cassetta postale della vittima, un anziano modicano benestante, del palazzo di Via Resistenza Partigiana. Porta duemila euro oggi pomeriggio alle tre a Modica Bassa dentro i bagni pubblici vicino al Comune, entra e sulla sinistra c’è una porta della toilette, lascia la busta dietro la porta e vattene senza guardarti indietro, come fai di solito. Se chiami la polizia ucciderò te e la tua famiglia. Se fai quello che ti ho detto nessuno si farà male con tanti saluti”, tutti scritto in maniera molto sgrammaticata. In effetti l’uomo la polizia non l’ha chiamata ma si è rivolto ai carabinieri giacchè nel condominio risiede il vice comandante la Compagnia. Nel volgere di poco tempo è stato predisposto un servizio osservazione: un carabiniere all’interno dei bagni appositamente fatti aprire dove era stata sistemata la busta con i soldi già fotocopiati, e due militari nei dintorni, uno sul terrazzino del Municipio. Alle 15 un giovane è entrato nei bagni ma la porta non si è aperta e, allora, è scappato. I militari lo hanno bloccato. Ha, all’uopo, dichiarato che un amico gli aveva dato cento euro per prelevare una busta. Si tratta di Simone A. 18 anni, incensurato, che è stato denunciato per favoreggiamento. L’amico, Vincenzo Leone, lo attendeva, infatti, al Caffè Macchiato di Piazza Monumento, dove è stato bloccato ed arrestato. I termini dell’operazione sono stati illustrati ieri in conferenza stampa dal comandante la Compagnia, Alessandro Loddo, e dal Comandante di Stazione, Antonio Reinato. In mattinata il Gip, Elio Manenti, aveva raccolto la confessione di Leone, convalidando l’arresto ed ammettendolo ai domiciliari. E’, dunque, reo confesso ma nei suoi confronti c’erano le testimonianze di vari condomini che avevano visto il giovane in volto attraverso il videocitofono quando aveva suonato per farsi aprire.

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