Lo sciopero della fame dei malati di Sla. L’Anffas di Modica: “Grave situazione nei confronti dei disabili”

“Devo dichiarare la mia morte e quella di mio fratello. E questo per potere riaffermare un diritto acquisito e di cui abbiamo bisogno per vivere”. Lo scrive Giovanni Provvidenza, presidente dell’Anffas Onlus di Modica e fratello di un diversamente abile, nel suo intervento sulla protesta organizzata dai malati di Sla che hanno attuato lo sciopero della fame per riaffermare i propri diritti, innegabili ma oscurati da esigenze di economicità e risparmio. “Siamo arrivati al punto – dice Provvidenza – di dovere annunciare la morte nostra e dei nostri parenti disabili. La situazione attuale deve fare riflettere perchè è arrivata ad un punto di non ritorno”. L’Anffas onlus di Modica è vicina alla protesta dei malati di SLA e ne condivide i fini. “Non vogliamo – conclude Provvidenza – che in una nazione civile come l’Italia, culla della civiltà e che ha ratificato la convenzione ONU sulla persona con disabilità si realizzi un olocausto della disabilità e per questo chiediamo con forza che vengano riaffermati i diritti di tutti i disabili”. Una lotta che si estenderà ovunque perchè le organizzazioni che assistono i diversamente abili e i malati di Sla non accetteranno i tagli che si vogliono imporre in un settore dove l’assistenza è elemento fondamentale per dare una dignità a coloro che soffrono

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