Università di Ragusa. Nitto Rosso querela l’ex assessore del Comune, Sonia Migliore

L’avvocato Nitto Rosso, dirigente della Provincia, ha querelato Sonia Migliore. Rosso: da tempo accusiamo indebite pressioni sul nostro operato. Lasciateci lavorare sereni perché il nostro non è compito facile, soprattutto di questi tempi.
Nell’atto querelatorio il Dirigente della Provincia lamenta che le affermazioni della Migliore sono lesive della dignità professionale dei Dirigenti tutti ed in particolare sua perché titolare del servizio ed unico dirigente a far parte, a parametro zero, del c.d.a del Consorzio universitario. “A seguito dei numerosi tagli operati dallo Stato, da ultimo con il decreto n. 95 del 2012, che ha visto una minore contribuzione a favore delle provincie italiane per 500 milioni di euro, il bilancio dell’Ente è stato improntato dapprima ad un rigore assoluto che non consente neppure di pagare le spese ordinarie ed obbligatorie, come ad esempio le spese per energia elettrica delle scuole, e successivamente modificato in una versione ancora più rigorosa. In tal senso la voce del bilancio di previsione 2012, cap. 1790, approvato nel luglio 2012, prevista per il contributo per il funzionamento del Consorzio universitario risulta essere di euro 150.000,00. Tale voce non può essere impinguata a fine anno poiché non vi sono avanzi di amministrazione, e non vi sono maggiori entrate per trasferimenti. Delle cose che mettiamo in bilancio i dirigenti ne rispondono, insieme agli amministratori che approvano l’atto, davanti alla Corte dei Conti”. Precisa inoltre l’Avv. Rosso “ Noi dirigenti abbiamo il dovere di essere chiari e precisi, formiamo le nostre decisioni sui bilanci dell’Ente e su dati oggettivi e non anche su fumose dichiarazioni di principio. Il nostro rigore sui conti e la nostra adesione al dettato normativo ed ai principi della Corte dei Conti non può essere propagandata ad arte, come un’attività di chi gioca contro, quasi a volere far comprendere che vi è un margine di discrezionalità nell’operato del dirigente, ovvero che vi è una malafede per avere celato altri dati che porterebbero a soluzioni diverse. Risulta poi ancora più offensivo e diffamatorio l’inciso che un pubblico ufficiale, un dirigente nell’esercizio delle sue mansioni tenti di turlupinare il proprio Amministratore, a voler far credere che lo scrivente ed i suoi colleghi forniscano a Scarso dati falsi per indurlo a prendere decisioni diverse da quelle auspicate dalla Signora Migliore. Chi fa affermazioni contrarie a questo assunto deve provarle con i fatti o pagare per l’offesa.” Infine il dirigente dedica una ampia parte finale della sua querela alla minaccia che sente su di se da qualche giorno: “ E’ evidente piuttosto che il tirare in ballo il ruolo del dirigente a contratto e lo stipendio da dimezzare, risulta essere una più che velata minaccia per costringere ad operare verso una determinata direzione. I dirigenti vanno lasciati lavorare con serenità perché il loro lavoro è delicato e non può e non deve subire condizionamento alcuno. Poi ogniuno si assuma le responsabilità che vuole, ma mettendoci la propria faccia, il proprio patrimonio, la propria responsabilità. Abbiamo chiesto infine a Nitto Rosso quale fosse allora il modello su cui sta lavorando: “ parto da un’analisi. Il consorzio universitario di Ragusa ha 36 dipendenti che ha assunto da privato datore di lavoro con contratto di diritto privato. Il costo dei 36 dipendenti ammonta a 1.100.000,00. Il consorzio è retto da un consiglio di amministrazione composto da 8 unità, collaborato da un collegio dei revisori dei conti composto da 5 unità. Il costo complessivo dell’organo così composto ammonta ad euro 180.000,00 annue. Il funzionamento del consorzio universitario incide sul bilancio pubblico per circa 1.500.000,00. A questo dobbiamo aggiungere il debito, pregresso e maturato, con l’Università di Catania che non è stato ricalcolato allo stato, in attesa dei rendiconti delle spese fatte, della compensazione delle tasse universitarie spettanti, ma secondo stime approssimative fatte dal sottoscritto ammonta ad oggi a circa quattro milioni di euro. Questi numeri non sono più sostenibili dai nostri bilanci. Pertanto la transazione con Catania sarà firmata perché è un atto dovuto in quanto migliora il nostro debito e lo spalma nei dieci anni, ma il resto deve essere adeguatamente rivisto perché non compatibile con la legge 95 del 2012 e con i nostri bilanci. Lasciate lavorare i tecnici che quando firmano sono responsabili di quello che fanno”.

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