LE AZIENDE AGRICOLE RAGUSANE RIDOTTE ALLO STREMO. LICITRA: “TRE CONDUTTORI HANNO DECISO DI RINUNCIARE ALLA CAMPAGNA AUTUNNALE PERCHE’ SOMMERSI DAI DEBITI. E’ EMERGENZA SOCIALE”

Nuovi segnali di grande preoccupazione in campo agricolo. L’impossibilità di potere contare su adeguati canali di investimento per la predisposizione della prossima campagna agraria ha convinto alcuni operatori del settore a chiudere i battenti. “Solo per quello che mi risulta, dopo avere svolto una mini ricerca sul territorio comunale di Ragusa, anche grazie all’attività professionale che svolgo – dice il consigliere comunale Enzo Licitra – ho potuto sincerarmi che tre conduttori di aziende hanno deciso di soprassedere da ogni azione per la stagione autunnale perché sommersi di debiti e impossibilitati a potere garantire la naturale prosecuzione del proprio percorso imprenditoriale. Sulla base dei calcoli che gli stessi hanno predisposto, è risultato evidente che i costi avrebbero superato di almeno il doppio i ricavi per cui, essendo già alle prese con altri consistenti debiti, hanno ritenuto opportuno lasciare perdere. Mi è stato riferito che cercheranno altre occupazioni nel tentativo di saldare i debiti, per evitare che scattino ipoteche che possano avere presa sui propri immobili. Inoltre, hanno precisato che per loro sarà da considerare un anno sabbatico nel senso che, se ne avranno l’opportunità e la forza economica, ripartiranno il prossimo anno. Ovviamente glielo auguriamo. Ma è chiaro che questi esempi servono a fare comprendere come la situazione abbia superato, e di un pezzo, la soglia di guardia”. Licitra prosegue sostenendo che “non è per essere ripetitivi che ho deciso di puntare di nuovo l’attenzione sul comparto agricolo della nostra città ma è perché ci stiamo confrontando con una vera e propria emergenza sociale. Aggiungo – prosegue il consigliere – che ho già chiesto al neo deputato regionale Nello Dipasquale di organizzare, a breve scadenza, un incontro con tutti gli operatori agricoli affinché si possano trovare le soluzioni per invertire una tendenza che, purtroppo, sta impoverendo, e parecchio, il nostro substrato sociale. E’ un gravissimo fenomeno su cui, purtroppo, non possiamo più stare a guardare. Servono subito fatti concreti. E servono nell’immediato”.

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