Stalking e violenza sessuale. Modica, l’imputato si difende per quattro ore

Per quattro ore ininterrotte ha parlato a giudici, accusa e difesa, fornendo elementi per smontare le pensanti accuse che da oltre un anno lo tengono alla restrizione domiciliare: stalking e violenza sessuale. Angelo Amore ha avuto la sua opportunità davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, Chiavegatti, Reda Scifo)nell’udienza iniziata alle 12 e finita intorno alle 19,30. L’uomo, 35 anni, ha fortemente precisato di non aver mai alzato un dito contro la sua ex compagna, né di averne abusato sessualmente. Ha risposto con fermezza già prima che il piemme, Alessia La Placa, completasse la domanda, fornendo dettagli, punto per punto, sulle circostanze che sfociarono nella denuncia da parte della presunta vittima, anche se non ha negato di qualche accesa discussione con la sua ex, dalla quale, tra l’altro, avrebbe ricevuto sms dai toni poco concilianti. Ha spiegato di avere preso l’iniziativa di un manifesto a pagamento con la gigantografia della donna per dimostrarle pubblicamente il suo amore, quale forma di riappacificazione, ma la giovane pare non avesse gradito. Un passaggio, questo, smentito dal fotografo che avrebbe a suo tempo ottenuto la liberatoria dalla ragazza per l’utilizzo della foto da egli stesso scattata per quello scopo, di cui la donna sarebbe stata a conoscenza. Amore ha, poi, spiegato la questione dei filmati postati sul proprio profilo Facebook, che lo vedevano uscire da una bara assieme a dei suoi amici. “Era una goliardata – ha detto – per imitare il claim di una nota emittente nazionale”. Per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Carmelo Vicari, la “scena” avrebbe celato minacce di morte. Prima dell’imputato, era stata sentita la madre della ragazza che ha sottolineato il temperamento impulsivo dell’uomo nei confronti della figlia. Amore, che è difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, in conclusione, ha lamentato ai giudici il suo stato detentivo. “A distanza di oltre un anno – ha detto – sono ancora ristretto nonostante non sia ancora stata provata la mia colpevolezza”.

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