PER LA PRIMA VOLTA L’IPASVI RAGUSA A CONGRESSO. IL 23 E 24 NOVEMBRE GLI INFERMIERI IBLEI A CONFRONTO SUI TEMI DELLA PROFESSIONE

Quella dell’infermiere è una professione che ha subito nel corso dei secoli notevoli cambiamenti. Tuttavia delle caratteristiche iniziali conserva solo il nome, in quanto oggi più che mai dimostra la volontà di affermarsi come un’attività nuova e moderna, alla luce anche dell’avvenuto cambiamento del percorso formativo, che adesso passa attraverso l’Università, che prevede una laurea di primo livello (3 anni) che dà l’abilitazione ad esercitare la professione, una laurea di secondo livello (ulteriori 2 anni – laurea Magistrale) che permette una carriera dirigenziale fino ad arrivare al Dottorato di ricerca (altri 2 anni). L’assistenza infermieristica, elemento indispensabile di ogni sistema sanitario, ha infatti sviluppato un approccio caratteristico basato sulla volontà di rispondere ai bisogni assistenziali dell’utenza in modo completo e con competenze proprie ed indipendenti basate su diagnosi infermieristiche, come ormai è riconosciuto anche dalla legge italiana, che dichiara gli infermieri responsabili in prima persona di queste prestazioni sanitarie. Ne deriva una nuova autonomia rispetto al medico e una nuova attenzione alla pianificazione dell’assistenza infermieristica: dalla presa in carico globale del paziente e quindi dei suoi bisogni, all’esecuzione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, all’organizzazione e alla supervisione del personale di supporto (ausiliari e operatori socio-sanitari). Sono questi i temi che caratterizzeranno il primo congresso provinciale del Collegio Ipasvi di Ragusa che raccoglie in provincia oltre 1.800 tra infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari.
Due le giornate del congresso, il 23 e il 24 novembre, che sarà ospitato a Ragusa Ibla all’auditorium San Vincenzo Ferreri, accanto ai Giardini iblei. “L’infermiere tra presente e prospettive future – dice il presidente del Collegio Ipasvi Ragusa, Gaetano Monsù – è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro congresso nel corso del quale affronteremo, anche con il supporto di relatori di caratura nazionale, i vari aspetti della professione. Ecco perché abbiamo invitato a partecipare anche i vertici delle associazioni infermieristiche presenti in provincia quali: Aico (Associazione infermieri di camera operatoria), Cives (Coordinamento infermieri volontari per le emergenze sanitarie) e Nursing-Simeu (Società italiana di medicina emergenza e urgenza). Ma ci occuperemo anche di formazione universitaria senza trascurare i profili professionali anche alla luce della previsione di una riforma degli stessi”. Occhi puntati, inoltre, sul terzo settore e sugli infermieri che operano in realtà particolari e ai quali, però, non viene garantito il giusto riconoscimento professionale.
“E’ il caso – dice Giuseppe Di Salvo (componente del Consiglio direttivo del Collegio Ipasvi e referente per gli infermieri che lavorano nel terzo settore) – di chi, come me, ha superato un concorso undici anni fa, bandito dall’Amministrazione della Polizia di Stato, per partecipare al quale era richiesta la laurea in Infermieristica allo scopo di operare in polizia come infermiere poliziotto. Eppure ancora oggi siamo inquadrati con un profilo inferiore perché la stessa Amministrazione non ha recepito la copiosa normativa che ci riguarda, compreso il codice deontologico”. Un ampio spazio sarà dedicato all’assemblea ordinaria degli iscritti. “Nel corso della quale – dice il tesoriere dell’Ipasvi, Giuseppe Occhipinti – ci occuperemo anche di predisporre, portare a conoscenza e quindi discutere ed approvare il bilancio di previsione relativo all’anno 2013. Per noi andare a congresso è un fatto inedito ma si rendeva assolutamente necessario anche per affrontare alcune questioni, da tempo irrisolte, con il dovuto piglio. L’Ipasvi, a Ragusa, continua ad essere in crescita. Il numero degli iscritti è cresciuto negli ultimi anni”.

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