Ventuno colleghi della Regione Sicilia vengono mandati a casa da Crocetta. Un grande clamore, un urlo si alza dall’Ordine dei Giornalisti, che, però, non si è preoccupato minimamente di fare tanto chiasso, quando questi sono stati assunti per chiamata diretta, senza ,forse, neanche valutare i curricula. Quanti coloro che aspiravano a tale posizione, da caporedattore, che non hanno neanche concorso, poiché concorsi non ce ne sono stati. Farebbe bene l’Ordine a vegliare su simili dimenticanze, che favoriscono alcuni, ma non proteggono la categoria. Tra gli statali, e altri, nel pubblico impiego, ci sono le graduatorie, i concorsi, i curricula per la selezione.
Fa sempre dispiacere che persone siano costrette ad andare a casa, e a cercarsi un altro lavoro, in questi tempi bui, però, c’è da dire che se i tagli devono essere fatti, non c’è via d’uscita, se si fanno i distinguo. Troppo diretto, troppo perentorio, il neo presidente, forse, ma crediamo che non si possa fare diversamente. D’altronde ventuno contratti da caporedattore ci sembrano eccessivi:ne bastano un quarto, piaccia o non piaccia. L’Ufficio stampa, necessario, può lavorare con meno persone, e, magari, in modo efficiente. D’altronde ci sembrano eccessivi i 15.000 euro per l’ufficio stampa a Bruxelles: è roba da matti” , se pensiamo che un giornalista alla Rai o alla 7 guadagna un terzo, lavorando 8 ore al giorno, per non parlare dei giornalisti a tempo determinato, che devono vivere con 1.500.000 euro lordi al mese.
La Regione, realmente, è stata la gallina dalle uova d’oro, ma ora non può più permettersi stipendi di questo genere, in quanto,è giusto, che si adegui alla realtà.
L’Ordine dei giornalisti, e i Sindacati farebbero bene a vegliare meglio su tutta la categoria, che ha problemi molto più seri di quelli dei ventuno giornalisti, che sono stati dei “privilegiati”.