Assenteismo al Comune di Modica. Atti trasmessi alla Procura Generale della Corte dei Conti

La Procura della Repubblica di Modica ha trasmesso gli atti dell’indagine contro l’assenteismo al Comune di Modica alla Procura Generale della Corte dei Conti laddove dovessero ravvisarsi elementi per avviare un procedimento per recuperare le somme per conto del Comune di Modica riguardo le assenze dei 106 dipendenti comunali indagati e in attesa di giudizio. “Potrebbe ravvisarsi anche il reato di danno all’immagine del Comune – ha detto in conferenza stampa il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Fallica -. L’indagine, scattata nel 2009, a seguito di numerose segnalazioni di utenti che lamentavano l’assenza dei dipendenti negli uffici e che si sarebbero, invece, trovati nei posti più disparati a fare altro. Prima la polizia poi la guardia di finanza furono incaricati dalla Procura, confondendosi con gli utenti di Palazzo San Domenico. “C’erano dipendente che timbravano per più persone – ha spiegato il Procuratore, Francesco Puleio – o uno solo timbrava per due- tre colleghi”. Era stato approntato un sistema di controllo con telecamere dalla “Scientifica” di Catania per controllare ingressi e timbrature. “Ci si è resi conto che risultavano presenti persone che non erano state viste transitare. L’attività è stata sostenuta da osservazioni e pedinamenti su strada”. Infine il blitz quando fu riscontrato che una quindicina di lavoratori non erano presenti,  altri avevano avevano più di un badge, alcuni si sarebbero disfatti di badge. Giova precisare che si e’ trattato di circa il 19% dell’intero organico comunale che si attesta intorno alle 520 unita’ compresi gli ex contrattisti, giacche’ lindagini fu esaguita solo su Palazzo San Domenico. “C’era uno di loro che riusciva ad alterare l’orario del sistema al computer – ha aggiunto il capo della magistratura inquirente modicana. La vicenda si segnala per il numero di dipendenti coinvolti. Certamente non si tratta di condotte di natura devastante ma non è tollerato questo modo di agire”. L’attività conclusiva della polizia e della finanza ha riscontrato tutte le presenze e i fotogrammi che inquadravano lo stesso orario. La Procura aveva chiesto la misura cautelare il 20 maggio 2011 ma il Gip, nel febbraio 2012 ha rigettato perché non c’era pericolo sociale e di reiterazione essendo dipendenti a tempo indeterminato. Ci sono stati 35 giorni di osservazione con telecamere: “Non vogliamo dare giudizi – spiega Puleio – ma vogliamo rilevare che l’attività e’ finalizzata anche a contrastare tali condotte che seppure non di entità elevata, comportano condotte non consentite e tollerate”. Le lunghe indagini – ha detto, invece, il questore di Ragusa, Giuseppe Gammino – hanno confermato una prassi di dipendenti che ogni giorno hanno reiterato il fatto-reato in percentuale altissima. La pubblica amministrazione non legittima comportamenti reiterati. Giusta la necessità di riferire e trasmettere alla Procura Generale della Corte dei Conti per valutare il danno”. I settori municipali sono tutti coinvolti. “La dirigenza non poteva non accorgersi” – ha concluso Gammino.
Francesco Fallica ha fatto rilevare la sinergia tra polizia e guardia di finanza. “A Modica – ha detto – si lavora con particolare affinità. I risultati si vedono. In questa indagine eravamo all’esagerazione. Non abbiamo guardato i piccoli ritardi ma quelli reiterati e fraudolenti. Tale attività non è solo al Comune di Modica, altre sono in corso, altre saranno fatte. Alla conferenza stampa hanno preso parte il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Modica, Angelo Dumo, e il dirigente del Commissariato, Maria Antonietta Malandrino.

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