Il Sindaco di Ispica aderisce allo “sciopero del Tricolore”

Il sindaco Piero Rustico, pur non presente fisicamente a Milano, ha inviato la sua adesione, così come hanno fatto moltissimi altri sindaci di Comuni italiani, alla manifestazione di protesta messa in atto per denunciare con forza l’insostenibilità dei tagli decisi dal governo, per l’IMU, per il patto di stabilità. Scendendo in piazza a Milano i sindaci hanno dato un ultimatum al governo: o la legge di stabilità cambierà, oppure si dimetteranno in massa. E per dimostrare che fanno sul serio da ieri hanno smesso di andare alle iniziative di rappresentanza, quelle dove si va con la fascia. In pratica hanno iniziato una sorta di ‘sciopero del Tricolore’.
In piazza Santa Maria delle Grazie sono arrivati da tutta Italia. Dietro a uno striscione con scritto «Liberiamo i Comuni dal patto di stupidità, scriviamo un nuovo patto per la crescita» hanno sfilato il sindaco di Roma Gianni Alemanno (Pdl) accanto a quello di Torino Piero Fassino (Pd), il sindaco di Varese Attilio Fontana (Lega Nord), il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente dell’Anci Graziano Delrio (Reggio Emilia), il sindaco grillino di Parma Federico Pizzarotti, il coordinatore dei piccoli Comuni Mauro Guerra, il sindaco di Modena Giorgio Pighi in rappresentanza dei sindaci terremotati e circa altri mille sindaci con tanto di fascia tricolore e gonfalone.
Sindaci del Nord e del Sud, di centrodestra e centrosinistra «unico esempio – ha sottolineato Alemanno – di unità seria su cose concrete». Tutti hanno spiegato che con i tagli del governo e con i vincoli del patto di stabilità (che adesso riguardano anche i piccoli comuni) si dovranno tagliare i servizi e non si potranno pagare gli stipendi ai dipendenti. O le cose cambieranno «o il 2013 – ha sintetizzato Delrio – sarà l’anno del funerale dei Comuni».
Dal palco allestito in piazza Scala, Pisapia ha parlato del bisogno di «gesti forti». Se i Comuni non saranno ascoltati, ha aggiunto, si potrà arrivare «allo scontro istituzionale». L’Anci ha già annunciato di sostenere il ricorso al Tar che diversi Comuni hanno fatto sui valori dell’IMU. Ma Fontana, che è presidente di Anci Lombardia, ha proposto di più: dimettersi tutti. Vista la «pervicace volontà di eliminare gli enti locali» da parte del governo «che mettano dei prefetti», è il suo invito. La proposta dell’avvocato leghista è stata accolta e portata al ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda da una delegazione che lo ha incontrato in Prefettura.
«Il ministro ha compreso la gravità della situazione – ha spiegato dopo l’incontro Delrio -. Non è autorizzato a dare risposte ma noi gli abbiamo detto che se la legge di stabilità uscirà così com’è dal Senato siamo pronti a dare le dimissioni in massa dopo di che andranno a governare le comunità locali con i prefetti».
L’ultimatum scade il 29 novembre, quando l’ufficio di presidenza dell’Anci si riunirà per decidere i tempi e i modo delle dimissioni. Ma fino ad allora i sindaci cercheranno alleati per far cambiare la legge, parlando anche con i segretari dei partiti. Ieri hanno incontrato Roberto Maroni nella sede della Lega Nord di via Bellerio. Oggi vedranno il segretario del Pdl Angelino Alfano e quello del Pd Pier Luigi Bersani.

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