Non furono svuotati i cassonetti dei medicinali scaduti. Modica, processo per impresa ecologica

Interruzione di servizio pubblico. Questa l’accusa che il pubblico ministero ha contestato a Giorgio Puccia, titolare della ditta appaltatrice della raccolta e trasporto dei rifiuti pericolosi, per non aver provveduto nel mese di gennaio 2010 alla raccolta dei medicinali scaduti nel Comune di Modica. Il giudice onorario del Tribunale, ha sentito sulla vicenda tre farmacisti, tra cui Piero Mantegna e Maurizio Floridia, che avevano denunciato la presenza di contenitori traboccanti di medicine dismesse davanti ai loro esercizi, che hanno confermato i termini della vicenda, e il dirigente del settore ecologico del Comune, Giorgio Muriana Triberio. La querelle sta tutta nei contenuti dell’incarico. Muriana sostiene che Puccia avrebbe dovuto ritirare e smaltire i medicinali presso una azienda di Siracusa, l’imputato, invece, si difende ritenendo che il Comune avrebbe dovuto farsi carico dello smaltimento. Il prossimo 23 aprile le conclusioni. Puccia è difeso dall’avvocato Mario Caruso. Secondo il capo d’imputazione, l’imprenditore, nella qualità di responsabile dell’omonima ditta, con sede a Modica, esercitando un’impresa appaltatrice di servizio pubblico, avente ad oggetto l’attività di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani e pericolosi, tra cui anche quella dei medicinali scaduti, così come disciplinato dall’art. 12 Foglio Patti e Condizioni della Perizia di Variante del 17.01.2008 stipulato tra il Comune di Modica e l’impresa capogruppo, che stabiliva la raccolta con frequenza mensile oltre ad un numero massimo di cinque raccolte straordinarie annue su richiesta degli uffici comunali, interrompeva, nel gennaio 2010, il servizio di pubblica necessità espletato, raccogliendo solo una quantità irrisoria di medicinali scaduti, lasciando gran parte dei rifiuti speciali anzidetti negli appositi contenitori sistemati nei pressi delle farmacie ubicate nel territorio del Comune di Modica.

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