Anche a Modica lo sciopero degli avvocati penalisti contro il sovraffollamento delle carceri italiane

Sono numeri fortemente preoccupanti quelli riguardanti le morti all’interno delle carceri italiane. E’ per questo che i penalisti italiani hanno voluto protestare. 132 morti, di cui 145 suicidi dal 2010 ad oggi. Sono i numeri portati ieri dagli avvocati della Camera Penale di Modica nel corso della protesta nazionale sul sovraffollamento e sulle condizioni delle carceri italiane. I penalisti modicani hanno installato nel piazzale antistante il Tribunale un’ipotesi di cella, tre per tre, con lettino, servizi, un tavolo, per rappresentare come i carcerati, in uno spazio così ristretto devono convivere almeno in due unità. “Si vive una situazione paradossale – ha spiegato il presidente Giuseppe Rizza -. Chiediamo che istituzioni e politici facciano qualcosa per risolvere l’incresciosa situazione. Oggi capita che talune persone scontino in cella residui di pena, ma il carcere e la soluzione estrema da adottare, altrimenti il collasso sarà completo”. Sull’istituto penitenziario di Modica non si sono fatte lamentele. L’istituto di pena di Piazza Gesù ospita poco più di 50 detenuti in locali ospitali. “Bisogna fare presto – ha ribadito Rizza – per trovare una via d’uscita. Allo stato si registra un decesso ogni due giorni e un suicidio ogni cinque. Non è tempo di rinviare. Siamo davanti a carceri lager, in condizione di degrado. La situazione spesso indecorosa in cui si trovano i detenuti a causa del perdurare delle condizioni di sovraffollamento delle carceri italiane è inaccettabile”. I penalisti sollecitano misure immediate, “modificando il sistema delle pene e rafforzando le misure alternative al carcere; per il rispetto dei diritti umani, che sono inviolabili; per favorire il recupero dei condannati e far diminuire la recidiva”.

nella foto in primo piano da sx gli avvocati Bartolo Iacono e Giuseppe Rizza

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa