ISPICA. LIBERTÀ E BUON GOVERNO E IL SENSO DI RESPONSABILITA’

A Ispica, Libertà e Buon Governo chiede le dimissioni del sindaco. Martedì scorso il Consiglio Comunale è stato chiamato a deliberare sulla proposta della Giunta di adottare la procedura di pre-dissesto finanziario.
“Il Sindaco Rustico con la proposta – dice Pippo Barone – ha di fatto dichiarato di non essere in grado di amministrare la città e di avere bisogno della stretta vigilanza della magistratura contabile. Il salvagente è il D.L. 174/2012 che di fatto certifica come spreconi di denaro pubblico, gli amministratori che nel tempo si sono resi incapaci di guidare la macchina amministrativa”
I consiglieri di Libertà e Buon Governo, Biagio Solarino e Salvuccio Rustico, hanno contestato la proposta di deliberazione in quanto non é stato possibile valutare i contenuti reali dello squilibrio finanziario del nostro Comune, per la mancata presentazione del Bilancio Comunale. Essi hanno ritenuto che il ricorso alla procedura prevista dall’articolo 243 bis del TUEL era improponibile, in quanto necessitava di una larga maggioranza politica come condizione essenziale per poter concretizzare tutte quelle scelte amministrative necessarie per poter risollevare i problemi economici e finanziari dall’Ente.
“iò è venuto meno e quindi – aggiunge Barone – opportuno non partecipare alla votazione uscendo dall’aula.
Essi, con consapevolezza e con grande senso di responsabilità, hanno ridato speranza alla città e agli ispicesi al termine di un lungo dibattito in Consiglio e dopo avere avuto la certezza, con un emendamento alla delibera, che il Sindaco, non potrà fare ricorso al fondo di rotazione.
Ciò scongiura, ad oggi, la conseguenza immediata del dissesto finanziario, con il licenziamento dei dipendenti comunali e con l’innalzamento “obbligatorio” di tutte le aliquote dei tributi locali nella misura massima consentita.
Il pre dissesto, così come deliberato dal Consiglio Comunale, tutela noi cittadini poiché ai fini del controllo dell’attuazione del piano di riequilibrio finanziario, la Corte dei Conti monitorerà gli obiettivi intermedi fissati dal piano con accertamenti anche della Guardia di Finanza.
La frattura tra il Sindaco e il Consiglio si è ormai consumata. Il Sindaco non ha una maggioranza numerica in Consiglio Comunale e ciò indica che la gran parte dei cittadini non è più rappresentata da questa Amministrazione.
Le conseguenze dovrebbero essere logiche per il Sindaco.
Dopo questo provvedimento, necessario per rimediare ai guasti causati alla città, dovrebbe per senso di responsabilità dimettersi”.

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