ELEZIONI IN SICILIA POLITICI AD UN BIVIO

Se il governo dei tecnici è stato appoggiato, e addirittura proposto dall’Udc, e, quindi avallato, in casa Pd c’è uno scontento generale, che si concretizza nel pensiero di Cracolici, il quale crede che questa giunta non durerà a lungo: i politici non amano molto avere a che fare con dei tecnici, con interposte persone al loro operato, si sentono sminuiti, anche se, ufficialmente, plaudono la scelta di Crocetta.
Crocetta, dal canto suo, dice che si può sempre “ritornare alle urne”, se le sue scelte non sono di gradimento. Ci si chiede, quando ci sono le elezioni, che cosa succederebbe se, invece, di votare politici, si voterebbero direttamente i tecnici, forse, si svuoterebbe la politica, ma , alla fine, sarebbe più diretta la scelta, e si eviterebbero tante polemiche e tante titubanze. Forse, sarebbe bene , per fare il politico, avere un curriculum da tecnico, svolgere un’attività produttiva, avere dei master, e i curricula potrebbero essere selezionati come nelle aziende: si eviterebbero le polemiche! Quanto detto non significa che tutti i politici non siano tecnici, anzi ce ne sono alcuni che, senza fare nomi, hanno un ruolo ben definito nella società, ma una buona parte fa il politico per professione, e questo non va bene.
Al di là delle elucubrazioni, dei pensieri, che sono quelli della gente comune e mortale, ci si chiede se le scelte, i diktat debbano sempre provenire da Roma, forse le persone che vivono nei territori non sono all’altezzza della situazione! Forse le linee dei partiti, non si sa per quale motivo, debbano essere determinate nella capitale: che cosa è cambiato, quando eravamo Regno delle Due Sicilie con i tanto odiati Borboni, che, da Napoli, decidevano sulle nostre teste?
La storia, quanto insegna nella vita! Deve essere sempre il nostro punto di riferimento: senza questa, saremmo finiti.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa