Discarica di Ragusa. Cgil sul piede di guerra

La Fp Cgil sebbene abbia ricevuto notizia dell’Ordinanza a firma del Commissario del Comune di Ragusa, per la liquidazione di tre fatture emessa a favore dell’ATO Ragusa Ambiente, relative al conferimento dei rifiuti del mese di ottobre, allo stesso tempo si dichiara estremamente indignata per le modalità come la vicenda viene gestita da quella stessa classe politica che ha miseramente fallito nella gestione provinciale del sistema rifiuti. “Purtroppo – spiega il Segretario Provinciale, Giovanni Lattuca – da questa stessa ordinanza è emerso che il comune di Ragusa di recente ha chiesto il nulla osta dalla regione siciliana per far conferire i rifiuti del sub-comprensorio di Ragusa in quella della discarica di Motta Anastasia, vicino Catania, nel caso in cui l’ATO Ragusa Ambiente si dovesse costretto a chiudere la discarica di cava dei modicani, con risultati devastanti sotto tutti i punti. Con un costo di conferimento maggiore di quello attuale che si tradurrebbe in un conseguente danno erariale ; con il fallimento dell’attuale Impresa che gestisce la discarica di Ragusa ; con il licenziamento di circa 11 unità.
Da parte nostra non è giusto trattare così il sindacato ed i lavoratori, tenendoli all’oscuro delle loro manovre che tendono alla chiusura dell’impianto, per giunta con un autonomia di conferimento di circa 2 anni ancora. Vediamo infatti che il Comune di Ragusa se da un lato non paga l’ordinario derivante da giusta gara d’appalto dall’altro, senza avvertire il sindacato e i lavoratori, si è arrogato il diritto di “richiedere preventivamente l’autorizzazione a conferire nella discarica di Motta Sant’Anastasia! Ancora minacce! I lavoratori ricevono minacce non solo da parte della ditta che dichiara il proprio stato di insolvenza ma anche dall’Ente pubblico maggior debitore, causa prima delle loro sofferenze economiche, che lavora alle spalle dei lavoratori! Ci siamo dimenticati il destino di quelli che lavoravano presso le discariche di Scicli e Vittoria? Queste maledette stazioni di trasferenza li hanno trasformato in disoccupati affossando nel contempo, a causa dell’aumento esponenziale dei costi, le casse dei Comuni che sono stati condannati a tale pratica! Un progetto che attualmente impoverisce mensilmente di milioni di euro la Provincia di Ragusa arricchendo una discarica privata che vuole essere pagata puntualmente e settimanalmente”. La Cgil ed i lavoratori pertanto chiedono immediatamente la costituzione del tavolo tecnico che chiarisca una volta per tutte il loro futuro lavorativo restando sempre in stato di agitazione e riconfermando con forza la giornata di sciopero prevista per il 3 Dicembre 2012 e tutte le altre forme di contestazione che la legge riconosce!

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