SIAMO PIU’ BRAVI A PARLARE DI CAMBIAMENTO CHE A REALIZZARLO. La riflessione di Ballarò

Il partito democratico ha celebrato il primo turno delle primarie e domenica prossima sapremo dal ballottaggio tra Bersani e Renzi chi sarà il candidato premier alle politiche di primavera. Queste primarie del PD hanno certificato che gli italiani credono ancora nella politica; è stato dimostrato dagli oltre tre milioni che hanno voluto esprimere il proprio punto di vista su chi dovrebbe essere il futuro Presidente del Consiglio all’interno della coalizione di centrosinistra. Anche nella nostra città c’è stata una bella affluenza e i modicani si sono divisi quasi a metà nella scelta tra Bersani e Renzi.
Una considerazione che mi viene da fare è la seguente: qual è stato il criterio che ha fatto scegliere alla metà dei votanti Bersani piuttosto che Renzi? Il segretario del Pd è ritenuto anche all’interno del suo partito un uomo che non ha mostrato particolare vigore nel combattere quelli che sono ritenuti dai cittadini i mali della politica ovvero l’enormità dei costi e la pesantezza degli apparati di partito; spesso, dagli elettori di centrosinistra è stato dipinto accomodante nei confronti della coalizione di maggioranza al governo e non sono rari gli attacchi per una lontananza dalle grosse problematiche che affliggono i cittadini.
Il Sindaco di Firenze, rappresenta il nuovo rispetto alle critiche mosse a Bersani e gli viene riconosciuta da più parti una diversa capacità di rapportarsi con i cittadini e d’intestarsi battaglie che lo fanno definire spregiudicato anche all’interno del suo stesso partito.
Non è affatto escluso che domenica possa vincere Bersani; ma allora se così dovesse essere, non sarebbe il caso di smetterla col reclamare il cambiamento d’una politica che ha mostrato tutti i suoi limiti, se quando siamo chiamati a determinare il cambiamento ci dimostriamo incapaci di promuoverlo ?

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa