Gli addetti della Security del porto di Pozzallo protestano per i licenziamenti operati dalla Provincia di Ragusa.

Gli addetti alla attività di security al Porto di Pozzallo sono stati licenziati, si dice, per i tagli che la Provincia di Ragusa starebbe attuando, eppure, stante quanto paga la “Vurtu Ferries l.t.d.”, il servizio era fonte di guadagno per l’Ente Provincia.
Gli addetti alla security, già impegnate nel servizio ed alle dipendenze di società private, sono persone appositamente professionalizzate e formate con appositi corsi di formazione e, tuttavia, sono stati messi alla porta a favore del personale della Provincia che sarebbe stato trasferito al Porto di Pozzallo (si tratta di personale con residenza vicinoria e che, così, evita il pendolarismo quotidiano presso la sede provinciale), ma che nulla hanno a che fare con la sicurezza portuale, essendo uscieri, bidelli o similari, senza specifica professionalità nella attività di sicurezza.
“E tuttavia – dicono gli interessati – il ben servito non riguarda tutti i dipendenti addetti al servizio con la precedente impresa appaltatrice: c’è una manovra maliziosa che non si mancherà di segnalare nelle opportune sedi”.
Infatti, solo quattro dei sette addetti alla “security” del porto di Pozzallo, Fabio Biagio Fidone, Francesco Varsellona, Rinaldo Baragiola e Vincenzo Giardina, da lunedì scorso, hanno perso il proprio posto di lavoro, gli altri tre, sembra, saranno mandati a casa col prossimo 2 gennaio.
“Una manovra chiaramente discriminatoria – aggiungono – che fa pensare come la perdita del posto di lavoro sia legata, più che ad esigenze finanziarie, alla denuncia allo Spresal “ Medicina del Lavoro” fatta dai quattro dipendenti da subito lasciati a casa.
Questi, ad agosto c.a., hanno dichiarato all’organismo di controllo sanitario, lo SPRESAL di Ragusa, quello che era sotto gli occhi di tutti: locali di sosta sporchi e abbandonati, struttura fatiscente o inesistente, nessun sistema di condizionamento estivo o invernale, ambienti non disinfettati e pericolosi per la salute degli operatori e dei passeggeri, condizioni di lavoro assolutamente fuori norma.
I quattro avevano segnalato il fatto e si è avuto l’intervento dello SPRESAL, non gradito, ma necessario per salvaguardare l’incolumità di tutti e pe le misure successivamente assunte dall’Ente Provincia.
Che vi sia stata una ritorsione?
Sono state fatte decine di riunioni, per poi essere lasciati a casa, senza alternative per il futuro. Sarebbe davvero umiliante se ciò corrispondesse a verità, a fronte dell’impegno del Commissario Scarso che, nel Luglio 2012, aveva dato assicurazione e certezza che il servizio sarebbe stato assicurato col personale qualificato ed alle dipendenze di imprese appaltatrici.
Invece ecco la beffa, il lavoro che gli addetti alla “security” hanno svolto con abnegazione, stando fermi sotto il sole cocente, nel periodo estivo, e al vento, freddo e gelo, nei periodi invernali, senza alcuna dotazione a tutela della loro salute, oggi forse pagano, con la perdita del lavoro, la pretesa di un ambiente lavorativo dignitoso, come riconosciuto dallo SPRESAL.
La Provincia di Ragusa, infatti, sembrerebbe che abbia chiesto alla ditta che ha lavorato fino a qualche giorno fa (la Ronda di Modica) di prorogare il servizio ma solo con tre addetti: quattro, i cattivi, dovevano andare fuori e perdere il lavoro!
La “Ronda” sembra abbia rifiutato, rispondendo o tutti e sette o nessuno ed a subentrargli è stata una ditta di Pozzallo, La Torre, che ha accettato l’incarico per un servizio di cui ancora non si conosce l’ambito e la portata, visto che dovrà mantenere solo tre addetti per un periodo che va dal 28 novembre al 02 gennaio 2013.
Perché solo tre? Per quale servizio, visto che già sette, al momento dell’arrivo del catamarano, Virtu Ferries, erano appena sufficienti al controllo? Si vuole una semplice riduzione del personale per sostituire, dopo, solo chi è stato scomodo con corrispondente meccanismo premiale per chi non ha osservato niente sulle proprie condizioni di lavoro?
Se si vogliono impegnare i dipendenti provinciali, con quale professionalità? Nei bandi della provincia per incarichi diretti, in passato, prima dell’appalto del servizio alle imprese private, venivano richiesti specifici attestati di formazione che hanno solo i lavoratori già impegnati nel servizio.
Forse ci si nasconde con le esigenze di risparmio per raggiungere altri obiettivi.
Si ripete si tratta di un servizio reso dalla Provincia a pagamento e che non aveva alcun aggravio sul bilancio provinciale: era la Virtu Ferries (la compagnia maltese che lavora al porto) a pagare l’Ente provinciale per assicurarsi le prestazioni dei sette addetti.
Ciò mentre i lavoratori lasciati a casa, assunti nel luglio del 2010 dalla Provincia, alla sostanziale dipendenze dell’Ente per 11 mesi, scaricati, prima, alla ditta ANCR di Belpasso, devono ancora percepire dalla stessa ANCR la mensilità di settembre2012 , la quattordicesima 2012, oltre alle ore di straordinario svolte.
Si chiede a quanti hanno interesse al mantenimento dei livelli occupazionali ed alla correttezza e trasparenza dell’attività amministrativa, di vigilare perché se dovessero passare logiche discriminatorie o, addirittura ritorsive, per mano di un Ente Pubblico, la situazione sarebbe veramente preoccupante per chi è stato privato del lavoro ma anche per i diritti di tutti i cittadini”.

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