Assenteismo all’Asp di Modica. Slitta processo per 36 operatori della sanità

36 richieste di rinvio a giudizio sono state presentate al Gup del Tribunale di Modica, Maria Rabini, dal pubblico ministero, Francesco Puleio, nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Asp Ragusa, specificatamente impiegate presso il Poliambulatorio di Via Aldo Moro, a Modica, accusati di assenteismo ovvero truffa aggravata. Ieri mattina, però, c’è stato un primo intoppo relativo a tre notifiche non andate a buon fine per cui tutto è stato rinviato al prossimo 21 febbraio. Si tratta del secondo filone dell’inchiesta effettuata dalla polizia e culminata col blitz del mese di maggio del 2010 nel cosiddetto Palazzo di Vetro. Coinvolti medici, infermieri ed operatori vari. Nel primo troncone gli indagati sono sei, già tutti rinviati a giudizio lo scorso cinque ottobre. Complessivamente, dunque, sono state quarantadue le persone coinvolte nell’operazione anti assenteismo. Nel primo faldone sono indagate le tre persone che furono arrestate e, successivamente, rimesse in libertà(un medico e due infermiere)e altrettante che non furono raggiunte dal provvedimento restrittivo. In questa seconda trance figurano anche le cinque persone nei confronti delle quali il Giudice per le Indagini Preliminari, Sandra Levanti, su richiesta della Procura della Repubblica, all’epoca dispose il provvedimento afflittivo della sospensione dal posto di lavoro per due mesi, atto che fu poi rigettato dal Tribunale del Riesame di Catania. Diverse altre persone, in principio indagate, sono state prosciolte in quanto hanno potuto dimostrare come durante gli orari di servizio avessero contatti con la direzione sanitaria o con alcune strutture del dirimpettaio Ospedale Maggiore per cui lasciavano spesso il loro ufficio al Palazzo di Vetro per raggiungere l’altra sede, sempre per motivi di lavoro, per cui non ci sarebbe un’interruzione tale da dovere rendicontarla attraverso la strisciatura del badge dall’apposito impianto sul quale per settimane la polizia avevano puntato una telecamera.

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