Vittoria. Emergenza prezzi in agricoltura

Facendo riferimento al crollo dei prezzi lamentato dai produttori agricoli, il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha dichiarato di ritenere “che la situazione sia di una gravità estrema, perché mai, in questo periodo dell’anno, si erano registrati prezzi così bassi e per un periodo così lungo per tutti i prodotti ortofrutticoli”.
“Purtroppo – ha continuato il sindaco – il crollo si è verificato anche per prodotti di nicchia quali il datterino e il ciliegino. Al mercato di Vittoria, come in tutti gli altri mercati, i prezzi sono bassissimi. Non sta certo a me individuare le cause di tale crollo verticale dei prezzi; vedo, però, che gli effetti sono nefasti, perché, se siamo a questi prezzi ora, non oso immaginare quello che accadrà a marzo o ad aprile. Questo, infatti, è tradizionalmente un periodo in cui, anche in considerazione del periodo della temporalità e della stagionalità, i prezzi al mercato sono stati notevolmente superiori. Con questi prezzi si rischia il tracollo di tutte le aziende agricole, anche delle più attrezzate e solide. C’è da trovare immediatamente soluzioni; esiste il sospetto, che induce preoccupazione, che stia entrando merce dagli altri mercati e che l’accordo euro-marocchino stia producendo i primi, nefasti risultati o che, peggio ancora, ci sia ingresso di merce, nei porti e dalle frontiere, di merce dal Magreb. Merce che va a fare concorrenza spietata nella grande distribuzione. Probabilmente non hanno aiutato neanche quelle norme ultime che sembravano essere favorevoli per i produttori e che si stanno dimostrando, invece, un ulteriore danno agli stessi. Chiedo immediatamente al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed all’Assessore regionale alle Risorse agricole, Dario Caltabellotta, di intervenire immediatamente per il controllo degli ingressi dei prodotti ortofrutticoli dai paesi terzi e per una verifica immediata di quello che sta succedendo nei mercati siciliani e nella filiera della distribuzione. Non è pensabile, né possibile che si stia a guardare in un momento di così grave sofferenza: momento che, fra pochi giorni, potrebbe significare veramente il crollo definitivo di un’economia che ha già subito i danni del ciclone Athos e quelli dell’accordo euro-marocchino; la verità è una e una sola: oggi, sul mercato, non ci sono assolutamente prezzi consoni a quelli che sono il periodo e la qualità della merce”.

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