I lavoratori Euro Cash di Modica ricevuti in Prefettura

I lavoratori di Euro Cash di Via Modica Ispica a Modica, hanno incontrato il capo di gabinetto della Prefettura di Ragusa, Marinella Iacolare, vice prefetto aggiunto, alla quale hanno sottoposto la delicata situazione che mette in serio pericolo il loro futuro occupazionale.
«L’incontro è stato utile – dice Sergio Spezio, vice direttore dell’Euro Cash di Modica – per noi che da tempo attendiamo che qualcuno si interessi della nostra situazione. La vertenza Aligrup, infatti a differenza di altre che hanno ottenuto grandi attenzioni, sia a livello locale che nazionale, ha avuto pochissimo interesse e da mesi noi non solo non percepiamo gli stipendi, con le naturali difficoltà economiche che ne conseguono, ma viviamo anche nella quotidiana incertezza, senza conoscere il reale stato delle trattative che sono iniziate molto prima dell’estate e sulle quali, ancora oggi, si discute in maniera molto confusa». In prefettura sono stati ricevuti sette lavoratori. Quattro del punto vendita modicano (dove sono presenti dieci dipendenti) e 3 del punto vendita Aligrup di Pedalino (Spa Despar dove sono impiegati 6 lavoratori) che hanno illustrato al rappresentate del Governo alcuni aspetti della questione.
«La dottoressa Iacolare è stata molto disponibile – dice ancora Spezio – conosceva bene la vicenda e con lei abbiamo parlato in maniera molto chiara delle difficoltà che la situazione ci crea anche dal punto di vista “umano”. Molti di noi hanno mutui da pagare, famiglie da sfamare ma senza stipendi, e con la concreta possibilità che a breve non avremo più il lavoro, il peso della quotidianità diventa insostenibile.
Dopo l’annuncio dell’avvio delle procedure di mobilità i sindacati stanno chiedendo la cassa integrazione e con il rappresentante istituzionale è stato deciso di fissare un ulteriore incontro per il 3 dicembre. Nel caso in cui dovesse partire la cassa integrazione potremmo percepire il primo importo ad ottobre 2013 e in questo caso la Iacolare ha preso l’impegno di mediare per snellire i tempi».

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