Prosciuga il conto del suo socio. Scicli, processo per appropriazione indebita: condannato

Ha carpito la fiducia del suo socio, procurandosi un ingiusto vantaggio economico ma, alla fine, i conti non sono tornati, almeno per la parte offesa che non ritenendo convincenti le motivazioni addotte da Santo Lolicato, sciclitano, lo denunciò all’autorità giudiziaria. Una vicenda approdata all’attenzione del giudice onorario del Tribunale di Modica, Francesca Aprile, che ha condannato l’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, per l’accusa di appropriazione indebita. Lolicata ha avuto comminata una pena di dieci giorni di reclusione e 150 euro di multa, pena sospesa, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni in favore della parte civile, Roberto Scifo, costituito in giudizio attraverso l’avvocato Pino Pitrolo, da quantificarsi in separata sede. Il pubblico ministero, Diana Iemmolo, aveva invocato la condanna a quattro mesi di reclusione e trecento euro di multa. I fatti risalgono al 2007. Lolicato e Scifo erano soci in una società di servizi assicurativi a Scicli. L’imputato, secondo l’accusa, avrebbe organizzato seminari, partecipato a convegni e altro utilizzando la carta di credito di Scifo che, alla fine, calcolò un danno di circa quarantasettemila euro. Fino a quando, come si diceva, quest’ultimo non si accorse dell’ammanco dal proprio conto corrente e chiese spiegazioni all’imputato.

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