Il Tribunale ha condannato alla pena di due anni(la Pubblica Accusa aveva chiesto un anno e mezzo)di Salvatore Troia, attuale dirigente dell’area personale del Comune di Vittoria, ed i componenti della Commissione di concorso Cavallaro e Gubernale. Assolto Reale che al tempo era dirigente dell’area del personale del Comune di Vittoria. Riconosciuto il risarcimento per le parti civili costituite.
Giunge al suo epilogo la vicenda dei concorsi truccati al Comune di Catania. Il giudice monocratico, Giuseppe Cavallaro, ha sciolto ogni riserva condannando tre imputati, Salvatore Troia ( Presidente della commissione esaminatrice), Antonio Cavallaro (membro della commissione esaminatrice), Francesco Gubernale (membro della commissione esaminatrice). Assoluzione, invece, per Carmelo Reale, ex direttore del personale al Comune di Catania, in quanto non componente della commissione del concorso e Salvatore Nicosia che per errore materiale era stato detto essere condannato. Accettate, inoltre, le richieste di risarcimento per i quattro dipendenti del Comune di Catania e partecipanti al concorso (Di Mauro, Catania, Portale e Pagano), che si erano costituiti parti civili.
A sostenere l’accusa il Pubblico Ministero Marisa Scavo, che durante la sua requisitoria ha usato parole durissime sia nei confronti dell’Ingegnere Troia “E’ stato il deus ex machina” che della vicenda in generale “Si è agito nell’arbitrio più assoluto, con correzioni fatte in maniera vergognosa, potremmo definirlo un concorso scolastico dove si apprende come commettere un reato”. La storia del concorso: Era il dicembre del 2004 quando al Comune di Catania iniziava il concorso interno per 89 posti di istruttore direttivo cat. D1.
Selezione questa che ebbe poca fortuna. SUD mostrò in anteprima (v.link del novembre 2010) le presunte irregolarità del concorso stesso: voti modificati in un secondo momento, alterazioni nei compiti, giudizi affiancati da diciture di dubbia natura ( 9 e zitto).
Poco dopo si ebbe l’iniziale approdo nelle aule giudiziarie del Tribunale Amministrativo Regionale, era il 2005 quando diversi dipendenti dell’amministrazione Comunale chiedevano la sospensione dell’efficacia degli esiti del concorso, poiché ritenevano evidenti le troppe incongruenze. Nonostante il Tribunale Amministrativo Regionale abbia però rigettato il ricorso, la presa visione di quei documenti, portò il presidente/relatore della 4^ sezione Biagio Campanella (la prima che visionò la documentazione, poichè i la sentenza venne rigettata in realtà dalla 2^ sezione) a trasmettere gli atti, presumendo quindi dei possibili illeciti penali, alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania. Da qui l’avvio delle indagini e il successivo procedimento penale. Le condanne richieste: Per gli imputati l’ipotesi di reato contestata è quella di falso ideologico e falso materiale (476 c.p.) Salvatore Troia ( 1 anno e 10 mesi), Francesco Gubernale (1 anno e 8 mesi), Carmelo Reale (1 anno e 6 mesi) e Salvatore Nicosia (1 anno e 6 mesi), Antonio Cavallaro (1 anno e 8 mesi).
Gli avvocati difensori hanno richiesto in toto l’assoluzione dei rispettivi imputati “poichè il fatto non sussiste ovvero non costituisce reato”. Sulla richiesta di risarcimento danni avanzata dalle parti civili si è espresso in maniera chiara l’avvocato difensore dell’ingegniere Troia “Qualora il falso esista, le parti civili procendo a scalare la graduatoria non sarebbero comunque rientrati pertanto le richieste vanno rigettate”.
A seguito della condanna dell’ing. Salvatore Troia, attuale dirigente dell’area personale del Comune di Vittoria, il coordinamento cittadino di SEL Vittoria ha dato mandato ai consiglieri comunali di chiedere al Sindaco di risolvere il contratto con il dirigente.