LA TASSA DI SOGGIORNO A RAGUSA, L’EX ASSESSORE MIGLIORE CHIEDE AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DI RISPETTARE LE FINALITA’ CON CUI LA STESSA E’ STATA ISTITUITA DAL CONSIGLIO COMUNALE

“In qualità di ex assessore al turismo e ai beni culturali, in carica durante l’ultima amministrazione, mi corre l’obbligo di intervenire in merito alla questione della “tassa di soggiorno” e sui suoi ricavati che pare siano stati “distratti” dalle relative e naturali destinazioni”. E’ quanto sostiene Sonia Migliore che dice la sua sulla questione sollevata dal Consorzio turistico ibleo. “Innanzitutto – precisa Migliore – bisogna chiarire che tale imposta è impropriamente denominata “tassa di soggiorno” ma in effetti si chiama “imposta di scopo” per il turismo che ha come preciso oggetto e scopo i seguenti fini: “l’ imposta di soggiorno è istituita per finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli per migliorare la promozione e la fruizione dei siti di interesse turistico e culturale, con i relativi servizi di informazione ed intrattenimento…” così come recita l’art. 1 del regolamento comunale, approvato dal Consiglio il 23 novembre 2011, che è stato redatto appunto per istituire l’imposta e disciplinarne l’uso. La stessa dicitura “imposta di scopo” (non inventata da noi, ma reintrodotta dal federalismo fiscale a supporto dei Municipi sempre più massacrati dai tagli), ne rivela la chiara intenzione: un’imposta, cioè, istituita allo scopo di potenziare i servizi turistici di un territorio che evidentemente punta ad uno sviluppo complessivo contemplando il turismo come la terza gamba dell’economia iblea. Che senso avrebbe istituire tale imposta e poi destinarla a tutt’altro? Per spiegarmi meglio, è come se un’Amministrazione istituisse una imposta di scopo per realizzare una piazza e poi procedesse a spenderne il ricavato per pagare altri servizi: è evidente che se ne tradirebbe la stessa natura”. Sonia Migliore continua: “Ritengo altresì che l’imposta di scopo per il turismo debba essere interpretata come una opportunità di sviluppo e non come una penalizzazione, per una cittadina che è notoriamente riconosciuta “città d’arte e a vocazione turistica” ed è sito di ben 18 monumenti patrimonio dell’Unesco (oltre l’intero centro storico di Ibla anche parte di quello di Ragusa superiore), offrendo meravigliose peculiarità paesaggistiche ed architettoniche (il barocco). Il turismo è dunque lo sviluppo del futuro. Ma è evidente che il turismo non possiamo sostenerlo e rilanciarlo solo con le chiacchiere e le belle intenzioni, bensì necessita di interventi di potenziamento importantissimi: dai trasporti, ai servizi igienici pubblici, dai punti di informazione turistica, alla promozione del territorio, dal recupero di beni culturali, al potenziamento delle offerte turistico- culturali quali per esempio la rete museale alla quale stavamo lavorando, alla segnaletica turistica”. “E a proposito di segnaletica – dice ancora Migliore – il Comune aveva ottenuto un finanziamento regionale a far leva suoi fondi P.O. Fers 2007/2013 di ben 920.000 euro (così come comunicatoci dalla Regione con nota n.1438 del 20 gennaio 2012) per un progetto che ci permetteva di ripristinare l’intera segnaletica, e non solo, del centro storico. Avevamo istituito un tavolo tecnico per seguire la faccenda e mi chiedo che fine abbia fatto il progetto ed i relativi finanziamenti che sono notevolissimi e che consentivano non solo di perfezionare la segnaletica a beneficio dei turisti, ma anche di mettere in circolo quasi un milione di euro che in un momento come questo rappresenterebbero una gran boccata d’ossigeno per l’economia ragusana”. Sonia migliore conclude: “Tornando all’imposta di soggiorno, Ragusa non è il solo comune ad averla istituita, semmai uno degli ultimi (vedi Firenze, Roma, Venezia, Catania, Sirmione, Garda, Padova, S.Vito Lo Capo, Salerno, Rimini, Bolzano, Como, ecc.). La nostra città, senza sforzi, vanta notevoli presenze turistiche in aumento provenienti dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dai paesi dell’Est, ma anche Cina e Giappone. Ecco perché non possiamo assolutamente vanificare gli sforzi sinora effettuati solo dal mondo imprenditoriale e dobbiamo puntare al potenziamento dei servizi inerenti al turismo e la cui realizzazione può derivare proprio dalla suddetta tassa considerate le difficoltà delle casse comunali: basti pensare che, essendo stata esigibile solo dal 1 luglio 2012, prevedevamo una prima entrata di circa 200.000/300.000 euro, somma destinata sicuramente a crescere ma a condizione di utilizzarne i proventi solo sui servizi turistici, almeno per l’80%, e non spalmandoli sulle varie necessità di cassa. Pertanto invito il commissario straordinario a rivedere tali posizioni che, altrimenti, sovvertirebbero non solo la volontà politica del territorio comunale e del consiglio Comunale ma la natura stessa dell’imposta di soggiorno. Sono concorde quindi con la volontà espressa dal Consorzio turistico, ma in più aggiungo: non vanifichiamo gli sforzi fatti dalle Amministrazioni comunali, i cui risultati, in questo campo, si sarebbero visti solo fra qualche anno. Il turismo va difeso perché fa parte di investimenti sul futuro di una città che deve programmare, contenere e tagliare sì, ma se non investe rischia di morire”.

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