IL WELFARE VA RIFORMATO, NON SMANTELLATO. DOMENICA A RAGUSA IL SESTO SEMINARIO PER DIRIGENTI ACLI SU TEMI D’ATTUALITA’: DALLA POVERTA’ ALLA NON AUTOSUFFICIENZA

Il welfare va riformato, non smantellato. Nel contesto di uno Stato più efficiente, meno invadente e più società, è necessario un welfare non assistenziale ma neanche residuale. Un nuovo welfare promozionale, che aiuti le persone responsabilizzandole e mettendole nella condizione di poter scommettere su se stesse. Sono gli spunti che faranno da traccia al sesto seminario di formazione per dirigenti Acli in programma domenica 16 dicembre a Villa Di Pasquale a Ragusa a partire dalle 9,30. “Un momento ormai diventato un irrinunciabile appuntamento di riflessione – dice il presidente provinciale delle Acli, Rosario Cavallo – nel contesto del quale intendiamo soffermarci anche su alcune questioni che possono diventare due emergenze da affrontare con il dovuto piglio: il contrasto alla povertà e la tutela della non autosufficienza. Crescono sempre di più, anche nell’area iblea e anche se non si vedono, le persone in condizione di povertà relativa e quelle in condizione di povertà assoluta. Serve da subito una misura di contrasto. Così come è indispensabile attivare, e ce lo impone la vicenda drammatica del gruppo di malati di sla che sta mettendo a repentaglio la propria vita per protestare contro la cancellazione dei fondi per la non autosufficienza, un piano serio proprio per la non autosufficienza”. Le Acli di Ragusa hanno scelto un motto di San Francesco d’Assisi come slogan d’orientamento per i lavori di questo seminario di formazione. Un motto che dice: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Il presidente Cavallo punta l’attenzione sul fatto che non potrà non esistere un nuovo welfare senza un grande e autonomo terzo settore. “E’ un patrimonio straordinario di questa provincia – aggiunge – una tradizione di cui essere orgogliosi che potrebbe diventare il pilastro di un nuovo modello di economia civile e responsabile, frontiera di una nuova presenza dello Stato e della società accanto agli ultimi, per la loro promozione umana e sociale. Ecco perché parleremo del ruolo della società civile e della rappresentanza politica che diventa fondamentale per centrare l’obiettivo di un nuovo welfare”.

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