A Vittoria nasce il Comitato spontaneo “Piazza Manin”. Chiede migliore vivibilità

In questi giorni si è costituito a Vittoria un Comitato spontaneo composto da tanti cittadini residenti nei pressi di Piazza Manin, allo scopo di denunciare le problematiche relative al quartiere, con riferimento particolare agli episodi, recenti e meno recenti, che hanno interessato la nostra comunità.
“Occorre, innanzitutto, ribadire la nostra totale estraneità a qualsiasi intento discriminatorio nei confronti della comunità extracomunitaria presente nel nostro quartiere – dicono i componenti – che vive nella legalità e nel rispetto delle regole di civile convivenza, cui va il nostro sostegno ai fini di una buona integrazione nel tessuto economico-sociale cittadino. Al contrario, intendiamo denunciare una situazione di disagio, insicurezza e di ordine pubblico, oramai giunta a livelli di preoccupante emergenza. Da tempo viviamo in un quartiere che, via via, è diventato presidio indiscutibile di una sempre più vasta comunità di immigrati. Il fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti, soprattutto, a causa di una minoranza di extracomunitari dediti ad attività illecite (spaccio e consumo di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, aggressioni, etc..) che costituiscono ormai un gruppo sempre più nutrito e organizzato. Il quartiere si è gradualmente trasformato in un vero e proprio ghetto, a causa del fiorire di numerose attività commerciali, gestiste da immigrati legittimamente residenti, ma concentrate quasi esclusivamente nelle vie limitrofe a Piazza Manin. Crediamo nell’integrazione, ma delimitare le nuove attività esclusivamente in un ambito ristretto della nostra città, a nostro avviso, non aiuta l’auspicato processo di integrazione nel tessuto economicosociale cittadino. Si aggiunga, inoltre, la mancanza di controlli sulla regolarità delle attività stesse, o, ad esempio, il rispetto dell’utilizzo del bi-linguismo nelle insegne e targhe indicative delle attività stesse. Non è nostro intento denunciare un semplice elenco di episodi e/o problematiche relative al quartiere in cui viviamo. Vogliamo attirare l’attenzione su dei problemi che riguardano tutta la città e che, dopo anni di mancanza di interventi, stanno purtroppo sfuggendo all’attenzione delle istituzioni, locali e non. Amiamo il nostro quartiere e non ci rassegniamo alla mancata soluzione dei problemi che denunciamo.
Non accettiamo di vivere le nostre case come dei rifugi; Non accettiamo di camminare a testa bassa per timore di incrociare sguardi provocatori; Non accettiamo di tapparci le orecchie per non sentire ingiurie e molestie; Non vogliamo chiedere il permesso di entrare in casa nostra; Non possiamo vivere con la paura di rientrare a casa in determinate ore del giorno; Non tolleriamo l’inciviltà e la delinquenza di una minoranza, sempre più ampia purtroppo, che ci ha privati di ogni spazio pubblico, del decoro del nostro quartiere, del piacere di vivere dignitosamente nei posti in cui siamo nati e in cui viviamo ma, soprattutto, non vogliamo rinunciare all’idea di poter continuare a vivere nei luoghi a noi più cari”. La denuncia del Comitato è rivolta a tutte le istituzioni, al Sindaco, al Consiglio Comunale, ad ogni Consigliere Comunale, e a tutti coloro che abbiano a cuore il bene di Vittoria. Pertanto viene chiesto:
La costituzione di un presidio di forze dell’ordine che consenta il ripristino della legalità e che ridia un segnale forte di presenza dello Stato e una conseguente percezione di maggiore controllo e sicurezza; la presenza della Polizia Municipale presso la sede dell’Ex-Consiglio di Quartiere, ridotto ormai a sportello dedicato al pagamento delle Park- Card; un intervento dell’Amministrazione Comunale riguardo le licenze commerciali rilasciate nel Quartiere ove si presentano irregolarità o palesi violazioni di legge; una rivisitazione “organica” del rilascio delle licenze per attività commerciali nel Quartiere al fine di risolvere il fenomeno della ghettizzazione della zona, con lo scopo di intraprendere una reale politica di integrazione nel tessuto economico-sociale dell’intera città; l’adozione e il conseguente rispetto di una specifica ordinanza del Sindaco che contrasti il fenomeno, divenuto patologico, dell’occupazione “fisica” dei marciapiedi e degli accessi privati, durante tutte le ore della giornata; un progetto, a breve e medio termine, di riqualificazione della zona, con particolare riferimento ad ogni possibile intervento che possa ridare dignità e decoro ad una comunità, da tempo abbandonata, che necessita di ritornare ad una vita quotidiana “normale”. Il funzionamento reale del sistema di videosorveglianza, oggi non in uso. “Ci auguriamo – concludono – che la nostra iniziativa venga sostenuta da tutte le Istituzioni cui ci rivolgiamo da tutti coloro che abbiano a cuore la soluzione di un problema urgente, alla luce degli ultimi episodi che hanno interessato, ancora una volta, gli abitanti del quartiere”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa