Lo sfratto dell’Ufficio del Lavoro a Modica. Abbate: “Meno male che a Frigintini avevano fatto delle scelte diverse”

Alcuni anni fa il presidente dell’Unsic di Modica, Ignazio Abbate, si era impegnato in prima persona, affinchè l’ ufficio di collocamento di Frigintini, allora in affitto, non chiudesse a causa del mancato pagamento del canone di locazione, ma venisse spostato in locali di proprietà del Comune ( ex Scuola elementare Campanella). Grazie anche ad interventi effettuati da volontari la scelta si è rivelata, alla luce di quanto sta succedendo a Modica, ponderata che non ha minimamente stimolato l’ amministrazione a fare lo stesso con la sede di Modica.

“Ad oggi – dice adesso Abbate – i cittadini modicani con grande disagio devono recarsi a Frigintini, per usufruire dei servizi. Non si capisce come in tutti questi anni si è continuato a fare indebitare il Comune di centinaia di migliaia di euro, senza che minimamente le amministrazioni passate ed attuali abbiano pensato di utilizzare locali di proprietà del Comune, non utilizzati, per allocare i servizi essenziali come quello dell’ ufficio di collocamento.

Come si può pensare di risanare le casse dell’ Ente se poi si buttano via soldi dei contribuenti in fitti inutili che negli anni se ne contano a decine.
Oggi nell’ emergenza, il Comune in piena inefficienza amministrativa, non riesce a programmare neanche piccoli interventi di manutenzione e pulizie in locali di proprietà, come quelli della zona artigianale dove dovrebbero “solo oggi” allocarsi gli uffici del collocamento.

Non è sostenibile ormai da questa comunità l’ inefficienza programmatica di questo modo di amministrare che provoca solo disservizi, disagi e spese inutili per tutti i cittadini, per non parlare dei dipendenti che da qualche giorno sono stati dislocati nelle sedi di Frigintini, Ispica, Scicli e Pozzallo per mancanza di locali, dato che quelli in affitto sono stati messi sotto sigilli dalle autorità competenti.

Non ci resta che sperare, che questi interventi vengano espletati in modo celere affinchè i dipendenti possano tornare ad esercitare il proprio lavoro nella sede opportuna che è quella di Modica, rendendo il servizio alla comunità modicana”.

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