NEL SEGNO DI SANTA LUCIA. RAGUSA, GIOVEDI’ IL VESCOVO URSO PRESIEDERA’ UNA SANTA MESSA RIVOLTA AGLI AMMALATI NELLA STRUTTURA COMPLESSA DI OCULISTICA DELL’OMPA

Una celebrazione eucaristica nel segno di Santa Lucia, vergine e martire. Rivolta a malati, medici e operatori della Sanità. E’ quella che, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, dalla Diocesi di Ragusa, in collaborazione con l’Unità complessa di Oftalmologia, si terrà giovedì 13 dicembre alle 11 nei locali della Struttura complessa di oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo, mons. Paolo Urso, che benedirà, per intercessione di Santa Lucia, i pazienti che a motivo della malattia sono particolarmente associati al mistero della Passione di Cristo. Benedizione speciale anche per coloro che si dedicano al loro servizio, medici e operatori sanitari, affinché il Signore li illumini e li sostenga nella loro missione. “Santa Lucia – dice il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti – ci aiuti a crescere nella fede e a diffonderla con l’esempio e la parola e ci doni attraverso la vista spirituale di riconoscere Cristo nei fratelli e nelle sorelle ammalati e bisognosi di sostegno. E’ un appuntamento speciale quello che abbiamo organizzato che, tra l’altro, si cala nel senso dato dal nostro vescovo all’anno pastorale 2012-2013 all’insegna del tema “Educhiamoci alla Verità”. Cerchiamo di esaltare al massimo l’attenzione nei confronti di chi ha bisogno di essere sostenuto. La celebrazione di giovedì sarà un’occasione importante in questo senso”. Lucia, giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata, pregarono Sant’Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata che le diceva: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione Sant’Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all’Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Lucia esce illesa da ogni tormento fino a quando, inginocchiatasi, viene decapitata. Prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa. Privo di ogni fondamento, ed assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l’episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L’emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia

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