L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI, LO SI VEDE COL CUORE.” LO HA DETTO IL VESCOVO DI RAGUSA CELEBRANDO LA MESSA DI SANTA LUCIA IN “OCULISTICA” ALL’OSPEDALE MARIA PATERNO’ AREZZO

Un’atmosfera gioiosa e solidale, volti sorridenti, il Natale alle porte e un’iniziativa speciale per coloro che soffrono di patologie agli occhi. La celebrazione eucaristica nel segno di Santa Lucia, svoltasi stamane nel reparto di Oftalmologia dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, ha donato conforto e sollievo ai presenti. Nel corridoio del reparto, numerosi infermieri, medici e pazienti hanno presenziato alla messa presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Paolo Urso, con il direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute, don Giorgio Occhipinti. Un’iniziativa dal forte valore simbolico, celebrata proprio nel giorno di Santa Lucia, protettrice della vista a causa del suo nome (da Lux, luce). Evidente, infatti, è stata l’emozione e la gratitudine nei volti dei presenti. Don Giorgio Occhipinti, dopo aver ringraziato coloro che sono intervenuti alla celebrazione eucaristica, ha dato la parola a Salvatore Azzaro, primario di Oculistica.
“Ringrazio il vescovo e don Occhipinti – ha detto il dott. Azzaro – per essere qui oggi e per aver realizzato questa iniziativa davvero bella ed importante per i nostri pazienti oltre che per il nostro personale che si occupa di loro ogni giorno, nonostante le difficoltà. In questo periodo anche il nostro ospedale accusa i colpi della crisi, che rende complicato offrire determinati servizi ai pazienti”. Le parole del primario hanno colto il senso di tale iniziativa, tanto che il vescovo, dopo averlo ringraziato per il suo intervento, ha sottolineato l’importanza dell’impegno quotidiano del personale ospedaliero a fianco degli ammalati. “Oggi, in questo reparto – ha spiegato mons. Urso – ci incontriamo per guardare insieme la realtà, con la protezione di Santa Lucia. È giusto dire, come ha fatto il primario, che ci sono difficoltà, ma la gratitudine delle persone nei confronti di chi si prende cura di loro deve essere sempre viva. Soprattutto in periodi di crisi come quello attuale. La tecnologia – ha aggiunto mons. Urso – va veloce e non si può restare indietro: c’è in gioco la salute dei pazienti ed è fondamentale impegnarsi per garantirla”.
Il vescovo ha poi fatto riferimento al libro di Giobbe, per descrivere al meglio “l’umanità sofferente nel rapporto uomo-Dio” e alla figura di Santa Lucia: “Per vedere Dio – ha chiarito mons. Urso – non da stranieri, ci vogliono occhi nuovi. È necessario il superamento di ogni patologia per vedere oltre il velo. Questo è l’insegnamento che ci ha lasciato Santa Lucia. Vi auguro, quindi, di seguire il suo esempio per poter vedere non solo ciò che è visibile, ma anche ciò che non lo è”. Citando il celebre libro di Antoine de Saint-Exupèry, “Il Piccolo Principe”, il vescovo ha racchiuso in una frase il valore della vita e del martirio della santa di Siracusa: “L’essenziale è invisibile agli occhi, ma lo si vede col cuore”. A conclusione della messa, don Giorgio Occhipinti ha evidenziato il taglio solidale delle iniziative realizzate dalla Pastorale per la Salute ed ha invitato i presenti a vedere le necessità dei fratelli e ad interrogarsi su “come sono i nostri occhi”, nel segno di Santa Lucia.

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