Consiglio comunale di Modica “gira a vuoto”. “”La Città è in ginocchio e la maggioranz​a perde tempo”

“Quello che è successo oggi è del tutto inutile e, come tutte le cose inutili, è stato dannoso”. È un Carmelo Scarso, presidente della civica assise, visibilmente irritato, quello che commenta quanto accaduto durante la seduta del civico consesso di stamane. “In questo periodo si dovrebbe dimostrare un alto livello istituzionale, per la gravità del momento in città – rincara la “dose” Scarso -. Così non è stato”. La città aspetta il tanto “sbandierato” Piano di riequilibrio stilato dall’amministrazione ma, lo stesso partito del sindaco, sostanzialmente, blocca i lavori e non consente di arrivare alla discussione del punto. Il consiglio comunale, convocato per le nove di mattina, dopo la surroga del consigliere Gaetano Cabibbo con il consigliere Alessandro Borgese (dichiaratosi subito indipendente), doveva procedere speditamente alla surroga nelle commissioni consiliari, per poi affrontare il vero importante punto all’ordine del giorno: il “Piano di riequilibrio pluriennale”. Invece, subito dopo la votazione per la prima commissione, di Meno Abate (con 18 voti su 23), si procede per ben due volte alla surroga del dimissionario Carmelo Falco in quarta commissione. Da qui diversi momenti di tensione: la maggioranza non ha i numeri per eleggere Carmelo Falco come componente della prima commissione. “Ripristiniamo tutto affinchè chi viene surrogato in consiglio, prenda il posto anche in commissione – propone con diplomazia il capogruppo del Mpa, Silvio Iabichella. Solo così potremo uscire da questo impasse, nel quale siamo precipitati non per colpa nostra”. La proposta, accolta dall’opposizione, non viene accettata dalla maggioranza e la posizione di stallo non si risolve, costringendo il presidente Scarso ad un rinvio tecnico di quindici minuti. Alla ripresa manca il numero legale, così il consiglio viene sciolto e riconvocato per lunedì mattina. “La città è in ginocchio, i commercianti del centro storico in rivolta, i dipendenti (diretti ed indiretti) aspettano gli stipendi da settembre e – dichiara Paolo Nigro, capogruppo di Territorio -, il partito del sindaco Buscema fa melina per difendere piccoli interessi di bottega, imbrigliandosi nella questione delle commissioni consiliari, invece di capire che non ha più i numeri in consiglio e, ancor peggio, il gradimento della città”. Ancor più duro il sindacalista Giorgio Iabichella (segretario della Confsal): “Oggi si sarebbe dovuta tenere la prima seduta sul Piano di riequilibrio, invece (quanto accaduto) è diventato il solito teatrino della politica di questi amministratori, assenti e lontani dai veri interessi della città. Buscema, deve prenderne atto, non ha più la maggioranza né in città né in consiglio”. Propositivo l’intervento di Mommo Carpentieri, che “voci di corridoio” danno per prossimo fondatore di un Movimento Civico (sulla scorta dell’ottimo successo personale, registrato alle ultime regionali). “Propongo a Buscema di azzerare la sua Giunta e di costituire ragionevolmente – dichiara -, un “Governo di salute pubblica”. Tutto ciò, facendo riferimento al grave momento che Modica sta attraversando ed al venire meno della sua maggioranza consiliare. Spero che il sindaco possa fare questo gesto distensivo, tendendo la mano all’opposizione ed anteponendo gli interessi della città ai propri”. Le reazioni nell’opposizione si susseguono, mentre il Pd ammette che la maggioranza non c’è più. “Con l’ingresso del consigliere Borgese – dichiara Zaccaria, capogruppo democratico – non abbiamo più i numeri per essere maggioranza in consiglio. Dalla seduta di lunedì, voteremo il rientro di Falco in quarta commissione per consentire ai lavori consiliari di proseguire”. “Siamo alle comiche – afferma il pidiellino Nino Gerratana -. Peccato che a pagare le spese delle scelte egoistiche e miopi di questa maggioranza e di questa amministrazione, siano la città ed i cittadini. È doveroso ricordare a Buscema – conclude –, che siamo sull’orlo del dissesto se il Piano non dovesse essere redatto ed approvato entro fine mese”. Anche Sel, per bocca del capogruppo Vito D’Antona, non assume una posizione “tenera” nei confronti della maggioranza. “Siamo molto preoccupati per l’avvio del percorso del Piano di riequilibrio. Alcuni di noi – dichiara – abbiamo dato la disponibilità senza che ci fosse chiesta. Purtroppo vediamo una scarsa sensibilità da chi, nella maggioranza, dovrebbe garantire il numero legale e lo svolgimento delle sedute consiliari”.

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