La Regione da via libero al Piano Particolareggiato dei Centri Storici di Ragusa

Via libero definitivo al piano particolareggiato dei centri storici. Il 26 luglio scorso era stato dato l’ok dal Consiglio regionale per l’Urbanistica e, in questi giorni, l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha approvato il decreto definitivo. La notizia è stata resa nota del deputato regionale Nello Dipasquale. L’ex primo cittadino esulta, come fece a luglio, per l’approvazione del piano.
Tuttavia i «nodi» che si trovò dinanzi il consiglio comunale chiamato a dare le eventuali osservazioni sul piano sono rimasti invariati. Come si ricorderà, il Cru aveva «cassato» tutti gli emendamenti approvati dalla civica assise, compresi quelli che tendevano a dare maggiori spazi per le demolizioni e le ricostruzioni nel centro storico. Un particolare, questo, che nei fatti rischia di «bloccare» il piano stesso, continuando a favorire l’espansione in altre zone della città. Il consiglio, non avendo più i tempi per chiedere una modifica, non mandò alcuna osservazione. Questo, in pratica, vuol dire che il piano è rimasto così com’era, con le limitazioni alla possibilità di ristrutturare in centro. Possibilità ovviamente non esclusa, ma con troppi vincoli. La strada, adesso, secondo alcuni consiglieri, è quella di procedere con varianti dl piano particolareggiato.
Ma ci vorrà sempre un parere della soprintendenza. Il piano particolareggiato, ad eccezione di una prima fase, è stato realizzato dagli uffici comunali, senza ricorso a professionisti esterni.

Sono stati circa 30 i professionisti che a vario titolo hanno lavorato alla redazione del piano per un paio d’anni. In tutto sono stati censiti 8.600 immobili. Un centro storico “allargato” che adesso arriva fino a via Carducci da una parte fino alla zona dei Salesiana dall’altra. L’iter di redazione ed approvazione del piano è stato lunghissimo. Lo strumento si attendeva da circa un trentennio. L’ultima tappa era iniziata il 4 aprile del 2008 quando la giunta decise di ripartire con l’adozione dello strumento di pianificazione del centro. Poi, nel luglio del 2010, il passaggio in consiglio comunale che approvò numerosi emendamenti. Tuttavia un errore procedurale, ossia il mancato parere da parte della Soprintendenza, ha portato alla decisione del Cru di non prenderli in considerazione.

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