Modica: “GELATI E GRANITE” La prima del documentario di Ivano Fachin venerdì 21 dicembre ore 20 Auditorium Campailla

Un ritratto, più che un documentario. Quello di un personaggio, di una comunità, di un luogo. Dove ognuno potrà cogliere – tra le sfumature dei segni e dei gesti – il senso delle cose, anche quelle della propria storia personale. Così Ivano Fachin definisce “Gelati e Granite”, ora che è pronto per presentarlo al grande pubblico. A cominciare, ovviamente, da quello modicano, così tanto affezionato a Don Giugginu e al suo furgoncino di “Gelati e Granite”. Il documentario sarà proiettato in prima visione venerdì 21 dicembre alle ore 20 nella sala dell’ex Cinema Moderno di Modica, in apertura della rassegna invernale dell’associazione “La città nascosta”. “Sono particolarmente felice – commenta Fachin – di poter inaugurare una rassegna che ogni anno presenta ai modicani una selezione di altissimo livello: si tratta di un’iniziativa coraggiosa, che gli organizzatori stanno portando avanti con grande determinazione, e che quest’anno risulta ancor più meritevole dato che senza di loro Modica avrebbe rischiato di rimanere senza cinema”. Alla presentazione di venerdì sera interverranno, al fianco di Fachin e dello stesso Don Giuggino, gli organizzatori della rassegna e le autorità. “So che il nostro protagonista non è stato molto bene ultimamente – dichiara Fachin – per questo, nell’augurargli buona guarigione, non vediamo l’ora di averlo tra noi quella sera”. Al termine della conversazione con il regista, le proiezioni saranno replicate di volta in volta fino all’esaurimento dei posti disponibili.

“Ci siamo fatti un po’ aspettare per presentare il documentario, ma vista la data – scherza Fachin – siamo appena in tempo!”. È vero che l’attesa per questa presentazione è andata crescendo nei mesi che sono trascorsi da quando Ivano Fachin e la sua troupe si sono messi alle costole di Don Giugginu, raccontandone la storia e documentandone la quotidianità. Non c’è dubbio infatti che questo personaggio abbia segnato l’infanzia di generazioni e generazioni, ergendosi a idolo di grandi e piccini. “Ho sempre amato – racconta il regista – l’immagine di quest’uomo della strada, col volto scolpito dal sole, a cui basta passare con il camioncino per richiamare attorno a sé frotte di bambini, senza distinzione di quartiere né di ceto sociale. È questo che mi ha spinto a volerlo raccontare. Scoprendo così che, nella sua grande semplicità, Don Giugginu è innanzitutto l’icona di una vita interamente votata ad una missione che, pur tra tanti sacrifici, l’ha riempita di senso e di scopo”. Il documentario, prodotto da Irene Belluardo, è stato realizzato grazie alla collaborazione del direttore della fotografia Luca La Volpa per le riprese e della band “Baciamolemani” per la colonna sonora, e al sostegno di Mutika Group e Antica Dolceria Bonajuto.

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