Le polemiche sul consiglio comunale di Modica. Zaccaria(Pd)getta acqua sul fuoco

Il rinvio della seduta consiliare di lunedì 17 dicembre, come quella del 14 dicembre scorso, mette in risalto ancora una volta come la classe politica, autoreferenziale e fine a se stessa, ha perso un’altra buona occasione per mostrare il senso di responsabilità del quale non possono fare a meno coloro i quali sono stati chiamati a rappresentare istituzionalmente i propri concittadini. In questo momento critico e cruciale che stiamo affrontando, le appartenenze politiche e gli schieramenti di partito sono quanto mai fuori luogo ed esulano dal contesto gravoso che la nostra comunità sta vivendo.
Parlare di numeri, di maggioranza e opposizione, è alquanto riduttivo e superficiale di fronte a scelte responsabili che devono avere come unico obiettivo quello di trovare le soluzioni migliori affinché esse gravino il meno possibile sul tessuto economico e sociale della città. Forse mai nella sua storia, il Consiglio comunale è stato chiamato a deliberare su questioni così importanti e fondamentali che incidono in modo prorompente sulla vita reale dei cittadini, blindando la politica finanziaria dell’ente per i prossimi dieci anni. E proprio per la straordinarietà dell’evento, è fondamentale che ci sia un’azione straordinaria da parte di chi oggi riveste un ruolo decisionale.

“Il poco tempo che ci separa dalla data ultima del 29 dicembre per approvare il documento di riequilibrio finanziario, assunto dal Consiglio – dice il capogruppo del Pd di Modica, Giorgio Zaccaria -, è tanto prezioso quanto importante per approfondire, modificare e condividere il Piano di riequilibrio con le forze sociali e politiche. E non può essere reso vano dai continui rinvii delle sedute del Consiglio comunale, a causa della superficialità e, forse, della mancanza di percezione del momento grave che la città sta attraversando.

Chi riveste ruoli politici amministrativi e dirigenziali, oggi come non mai è tenuto ad un impegno verso la propria comunità che va anche oltre i propri interessi personali e politici, poiché è chiamato a prendere decisioni che condizioneranno notevolmente la vita di ogni singolo cittadino e di ogni settore della città. Solo una classe dirigente matura e responsabile può essere all’altezza del momento che stiamo vivendo. Spero che già dalla prossima seduta vengano messe da parte le tattiche, le strumentalizzazioni di parte e le convenienze politiche da entrambi gli schieramenti, riportando invece alla giusta dimensione e al suo proprio ruolo: quelli che da sempre hanno collocato il civico consesso tra i più autorevoli del nostro paese”.

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