Modica. Rinvii a giudizio per la presunta “banda dei videopoker”

Per la presunta “banda dei videopoker” arriva il rinvio a giudizio. Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Modica, Maria Rabini, in accoglimento della richiesta del pubblico ministero, Alessia La Placa, secondo cui i tre erano i componenti di una banda di professionisti dello scasso in bar e locali commerciali dove rubavano il denaro che si trovava all’interno delle slot machines. Il bottino sarebbe stato utilizzato, poi, per acquistare droga a Vittoria, Gela e Catania, per uso personale ma anche per spacciarla a Modica. Il prossimo 15 aprile saranno processati dal giudice monocratico Gino Rosa, 41 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, in atto ancora detenuto, Claudio Verdelli, 22 anni, difeso dall’avvocato Carmelo Scarso, che ha l’obbligo di firma, e Marco Garofalo, 28 anni, difeso dall’avvocato Francesco Ciaceri del Foro di Napoli, che ha l’obbligo di dimora a Roma dove fu arrestato nel corso dell’operazione. Il terzetto deve rispondere di furto e spaccio di droga. Sarebbero responsabili di almeno sei/sette colpi ai danni di esercizi di Modica e Pozzallo. L’operazione che li portò in carcere, denominata “Insert coin(inserire moneta)” fu eseguita dalla polizia lo scorso mese di giugno. I furti avevano fruttato un bottino di complessivo vicino ai cinquantamila euro che sarebbe stato impiegato proprio per l’acquisto della sostanza stupefacente lungo l’asse Catania – Gela – Modica, dove poi veniva spacciata. Gli assuntori, stando a quanto accertato dagli agenti del Commissariato, telefonavano ai pusher per concordare data, ora e luogo dell’incontro per la compravendita di droga. Proprio queste telefonate furono intercettate dagli investigatori, che, anche a seguito di appostamenti e pedinamenti, inchiodarono i componenti della banda alle loro responsabilità. I difensori avevano avanzato richiesta di sospensione delle misure restrittiva ma il Gup le ha rigettate.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa