L’OSSERVAZIONE DAL BASSO ……………..DI DIRETTORE. I POLITICANTI HANNO FRETTA DI ANDARE Al VOTO. TEMONO L’AVANZATA DEL MOVIMENTO DI GRILLO!

Si va al voto. Data ipotizzata il 24 febbraio. Dopo Natale, infatti, le Camere saranno sciolte, perché Monti ha annunciato le dimissioni, sotto la regia di Napolitano, garante della costituzione. Ma di quale costituzione? Quella celebrata da Benigni, bla bla bla, predicata, e mai applicata? Sì, perché a pensarci bene Monti, a cui non è stata tolta alcuna formale fiducia, sta stravolgendo le regole della democrazia. Ha ragione il movimento cinque stelle di Grillo quando dice che la sfiducia al governo Monti è inesistente. Il Premier ha infatti annunciato le sue dimissioni con il beneplacito di Napolitano, ma entrambi stanno disattendendo la carta costituzionale che impone la sfiducia parlamentare per lo scioglimento delle Camere, tant’è che l’art. 94 così recita: “Ciascuna Camera… revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione”.
Insomma la politica, meglio dire il PDL che nonostante l’astensione aveva manifestato a Monti la sua disponibilità a votare la legge di stabilità, ha fatto arrabbiare il professore, che ha deciso di mollare tutti come un semplice impiegato o un piccolo assessore del provincia. E il rispetto regole? Ma va là, queste valgono sempre per gli altri, mai per se stessi. Le regole avrebbero fatto perdere tempo, e Monti aveva già la lista pronta, per i suoi calcoli elettorali, con Casini e Montezemolo. Che disgrazia per l’Italia! Sempre sotto i Monti: Tre-monti, Monte-zemolo, Monti. Monti sa bene che le sue dimissioni sono state un giochetto da prima repubblica: un Premier che rispetta le istituzioni, deve osservare le regole democratiche costituzionali: deve recarsi di fronte al Parlamento e porre la fiducia. Ma lui non lo ha fatto perché sapeva che l’avrebbe ottenuta e si sarebbe andati al voto alla scadenza naturale. Egli invece cosa? Si sfiducia da solo. Ma chi si crede di essere? Napolitano non può sciogliere le Camere perché Monti si è indispettito, si è sentito leso nella sua maestà salvifica, ma dovrebbe farlo dietro una mozione di sfiducia motivata e votata per appello nominale come impone la costituzione. Bla bla bla…
Ma, in fondo la fretta di andare a votare ce l’hanno tutti, perché la legge elettorale, il “porcellum”( non si sa mai qualcuno potesse riprendere il discorso di una riforma) piace a tutti, anche a chi fa le primarie(gesto nobile ma di facciata) per scegliere i candidati, visto che tra deroghe ai tre mandati elettorali di big come Fioroni, Marini, Finocchiaro, Bindi, D’Alema, tra capilista e percentuali di candidati decisi dalla segreteria, il quadro rimarrà immutato e ci saranno sempre i “soliti noti. E poi un pericolo si palesa all’orizzonte: il movimento di Grillo, che sta al 18% nella media nazionale, quasi quanto il PDL, secondo i sondaggi nazionali, mentre il PD è al 32 %. e non vuol perdere il suo vantaggio. L’ avanzata grillina fa paura. E allora forza al voto, facciamo in modo che questi “grillini in crociata” abbiano meno tempo possibile per raccogliere le firme che devono essere vidimate da un pubblico ufficiale e certificate dai Comuni in tutta Italia e dai consolati all’estero con il rischio di errori.
Noi intanto paghiamo IMU e a gennaio la nuova tassa sui rifiuti, le imprese chiudono, i disoccupati aumentano, i tagli sono sempre più crescenti mentre loro, destra, centro e sinistra, fanno i propri calcoli elettorali, vedono come possono fregarsi a vicenda, come possono rinnovare le poltrone, come possono allungare i loro vitalizi, come possono mantenere privilegi e continuare a papparsi rimborsi elettorali.
Ma forse hanno dimenticato che stanno facendo i conti senza l’oste!

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