Modica, “attacco” al Piano di riequilibrio della Giunta Comunale

“Il Piano di riequilibrio finanziario, presentato dall’amministrazione, è impalpabile e contiene un insieme di punti interrogativi”. È questa la sensazione che proviene da più parti (politiche, sindacali ed imprenditoriali) rispetto ad un Piano “privo di numeri”, composto più di intenti, che di reali e concrete proposte. Persino dagli alleati di Buscema, l’Mpa, arriva un duro monito di richiamo: “Voglio esprimere tutte le mie perplessità – dichiara Silvio Iabichella, capogruppo degli “autonomisti” – sui tempi, perché ci aspettavamo già da tempo una proposta con i numeri. Registriamo, invece, un ritardo sulla tabella di marcia e, come consiglieri di maggioranza, non ci assumiamo nessuna responsabilità su questo aspetto né sul fatto che la proposta sia incompleta delle doverose cifre”. Ancor più netto il capogruppo di “Territorio” Paolo Nigro: “Esprimiamo una forte preoccupazione sul piano esposto dal sindaco: si tratta di un piano incompleto, mancano i dati analitici che compongono ogni voce di spesa, indispensabili per valutare gli effetti alla luce di eventuali tagli. Mancano inoltre – commenta – i riferimenti chiari rispetto alle entrate ed alle riscossioni certe, manca la certificazione del debito complessivo e reale del Comune”. C’è anche chi arriva ad ipotizzare che “l’amministrazione possa non avere alcuna proposta – afferma preoccupato il capogruppo di Sel, Vito D’Antona -. Buscema ed alleati devono fare da motore in questa iniziativa o si rischia il fallimento della stessa”. L’Udc, per bocca del suo rappresentante in consiglio, critica aspramente l’atteggiamento della Giunta Buscema. “L’atto inviato in consiglio non è una proposta. Non ci chiedano – dichiara Puccia – di votarlo a scatola chiusa”. Altrettanto aspra è la reprimenda del presidente della civica assise, Carmelo Scarso. “Durante il consiglio di giovedì pomeriggio, l’amministrazione dovrà dare la consistenza dei numeri al piano, così come dovrà far giungere – ammonisce – in consiglio, l’atto di bilancio di previsione 2012 in disequilibrio, che sarà la base del piano pluriennale”. La città aspetta ma fra i cittadini serpeggia una certa “preoccupazione” per un Piano “poco chiaro”. Intanto, un’altra domanda importante che, soprattutto fra i dipendenti, viene posta all’amministrazione, ed è: “Non si fa cenno alla decisione sulla sorte dei precari, per i quali dovrebbe essere prevista obbligatoriamente, in caso di predissesto, la riduzione a 18 ore, mentre giusto un mese fa è stata nuovamente deliberata, la nuova integrazione”.

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