ARS AD UN BIVIO. Cultura, società e politica

“Questa sarà una legislatura frizzante e divertente – afferma Giovanni Ardizzone, Presidene dell’Ars, esponente dellUdc messinese-. In aula non c’è una maggioranza ma tre minoranze. Andranno votati i provvedimenti singolarmente. Dobbiamo metterci in testa che sussistono una serie di emergenze da trattare con assoluta priorità. Siamo in un’epoca nuova”. Fra le emergenze Ardizzone pone l’accento sul rischio di default degli enti locali, e dell’effetto domino da scongiurare. “I disegni di legge andranno accompagnati da relazioni tecniche, che illustrino i dettagli i costi degli stessi. Si tratta di una prassi fondamentale se si vuole aspirare ad una legislatura di qualità”. C’è pure un avviso in merito alla finanziaria: “Deve servire solo copertura, non si pensi poterla usare come legge omnibus”. Questi mette come problema primario,anche, la stabilizzazine dei precari, e la problematica ad essi legata.
Intanto parla dei contributi tagliati ala Fondazione “Federico II”, a 300 mila l’anno. e alla revisione della tabella H per la cultura. Pur facendo palesare il non voler partire dalla cultura, è proprio da lì che si parte. In un momento di grande crisi, d’altronde, è opinione comune che i beni immateriali sono secondari, ma se si parla di “valorizzazione” del territorio, è proprio da lì che non si dovrebbe partire, diciamo noi, non inglobando nel discorso,ovviamente, gli opportuni tagli a chi è, da sempre ,stato privilegiato per appoggi politici.
Duante le Fondazioni, le Associazioni, le Compagnie teatrali, musicali gli Enti, gli artisti, che svolgono un ruolo di ambasciatori della terra siciliana, dei territori fuori dalla Sicilia, e di portatori di quella cultura necessaria, ed indispensabile alla crescita collettiva, anche, in Sicilia. Sono tanti, e, alcuni, anche, di ottima qualità. Ma questi, nella maggior parte dei casi, non sono stati nè considerati, e , spese volte , sono considerati palle al piede.
Perchè non partire dagli sprechi inutili, dagli stipendi ai parlamentari, dai privilegi, e dai vitalizi, ad esempio? Come al solito, cala sempre un velo di silenzio su tutto questo, ma subito l’attenzione viene spostata sulla cultura, e sul sociale. Vecchio sistema, che cerca un consenso su chi non capisce che cultura, e sociale, sono indispensabili alla valorizzazione del territorio, e ai bisogni della società, se vuole crescere in qualità, in quanto consideriamo questi due “settori”indispenzabili soprattutto ad una terra, e ad un territorio, per vocazione culturale e turistico. E cultura e turismo sono non palle al piede, ma “motori di sviluppo”.
E’ vero che in vista del Natale prende forma un’iniziativa che mette assieme legalità e solidarietà, per mezzo dell’associazione Libera. E Ardizzone afferma che”Abbiamo dato un contributo in beni di prima necessità a tre enti di solidarietà delle principali città siciliane con una serie di prodotti forniti dall’associazione Libera. Si tratta di un contributo di 7.500 euro per ogni destinario”. Gli enti destinatari del contributo sono il Banco alimentare di Catania, l’Istituto Antoniano di Messina e la Missione speranza e carità di Palermo.
Ma vorremmo ribadire che ,forse, le spese, dli sprechi prioritari dovrebbero partire dall’alto, e non dal basso, secondo una concezione piramidale, per cui non sono le concessioni di 7.500 euro che risolvono il problema, ma gli azzeramenti di centinaia di migliaia di euro dall’alto di quella piramide che si è inequamente costituita. Vorremmo suggerire, quindi, che prima si taglino gli sprechi, e gli stipendi miliaradari,poi, si intervenga equamente sul resto.

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