“NON SI SA MAYA”: IN TAVOLA ANCHE CROCCANTI CAVALLETTE, SCORPIONI E VERMICELLI. UNA CENA DA FINE DEL MONDO IERI SERA A SCICLI.

Uno scambio di saperi e sapori ieri sera a Scicli per la manifestazione “Non si sa Maya” promossa da Best Memories e interamente dedicata al tema dei Maya in occasione del 21 dicembre, data indicata nella profezia quale possibile fine del mondo. Al ristorante Al Galù, lo chef Luca Giannone si è sbizzarrito nella ricerca di alcuni ingredienti arrivati perfino dall’America Centrale e dall’Asia, per proporre un menù talmente buono da essere davvero da “fine del mondo”. E quella di ieri sera è stata una cena decisamente particolare con ricette azteche, musiche e danze degli Indiani d’America grazie alla presenza del gruppo Tinkuy Bolivia fino ad arrivare alla fine, dopo il dessert, quando i più temerari hanno avuto la possibilità di assaggiare delle “specialità” che sono tipiche dei Maya e di altri popoli del mondo pur se ben lontani dalla nostra tradizione culinaria. In tavola sono state presentate “buonissime” cavallette fritte, ottimi vermicelli e dei particolari leccalecca con dentro scorpioncini. Una vera e propria gara di “extreme food” che ha travato inaspettatamente pronti alla sfida numerosi commensali. Ma se questa è stata la particolare nota di colore finale, la cena ha davvero sorpreso per la sua bontà. Tra gli antipasti c’era la “Piramide Maya” con cucurbita spinosa, gambero rosa e salsa di kaki ed ancora gamberi fritti, polipo con crema di zucca e grani di cioccolato azteco al peperoncino. Tra i primi piatti anche la pasta con l’alga spirulina, ricca di proteine, energizzante e abbinata ai fagioli neri. Un soffice filetto di branzino, abbinato a zucca e riso basmati, ha fatto la sua entrata trionfale per poi finire in dolcezza con la degustazione di ben quattro tipi di cioccolata modicana realizzata secondo le antiche ricette azteche. Una degustazione guidata da Sara Ongaro, della cooperativa Quetzal Modica, che ha anche fatto un excursus ampio sulla cultura Maya. Una popolazione che non si è ancora estinta, come invece si potrebbe pensare, e che conta ben 3 milioni di persone nel mondo. La Ongaro si è soffermata su alcuni elementi importanti dei Maya, dalla coltivazione del cacao alla tessitura, all’eccellente cultura matematica e astronomica che avevano sviluppato con grande determinazione e che hanno permesso di prevedere con assoluta precisione i movimenti astrali per svariati secoli successivi. Per fortuna, almeno al momento, sarebbe errata la profezia sulla fine del mondo, ma … “Non si sa Maya”.

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