Paventata la chiusura del centro sociale di Frigintini. A rischio il lavoro per dodici unità lavorative. L’allarme è arrivato a destinazione e c’è già subbuglio tra i frequentatori della struttura comunale. Il centro sociale di Frigintini è luogo nevralgico della vita sociale della piccola comunità. Si tratta di una struttura che da anni opera nella frazione, allontanando i ragazzi dai possibili rischi della strada, aggregando anziani soli che hanno bisogno e voglia di compagnia durante il giorno, inoltre il centro sociale dà più benefici che costi. Il personale comunale impiegato è di una sola unità, l’assistente sociale Giovanna Stracquadanio , mentre gli altri undici sono dipendenti delle cooperative sociali convenzionate con il Comune, che danno assistenza, servizi ad almeno 300 persone fra ragazzi, anziani e portatori di handicap.
“Il centro sociale – denuncia Ignazio Abbate, presidente dell’Unsic – da sempre allieta le giornate delle persone, organizzando soggiorni termali, escursioni, corsi per bambini ed attività di oratorio con un centro polivalente per anche i disabili; e considerando il fatto che il centro è autogestito e dal Comune non riceve né il riscaldamento, né l’ acqua calda; non riesco a capire come possa essere messa in discussione la sua permanenza”. I giovani di Frigintini e contrade limitrofe hanno solo il centro sociale come luogo di aggregazione, sicuro, sorvegliato ed assistito. Il problema dipende dal Piano di Riequilibrio che sta preparando l’amministrazione comunale in questi giorni.
“Il Comune – incalza Abbate – non può pensare di andare ancora una volta a colpire il sociale, solo per meri interessi economici, senza in questi anni pensare al rilancio e potenziamento dei centri di eccellenza come questo che dovrebbero essere invece continuamente sostenuti, ed esportati in tutti i principali quartieri del territorio comunale, e sentire la vicinanza dell’ Amministrazione nelle iniziative, attività e vita sociale”.