LE AMBIZIONI PERSONALI SONO LEGITTIME, LE INCOERENZE CONDANNABILI. La riflessione di Ballarò

Affermare che qualcuno si riveli ambizioso è come scoprire l’esistenza dell’acqua calda. L’uomo è ambizioso per sua stessa natura e pertanto accorgersi che i comportamenti di qualcuno tendano a migliorare il proprio stato sociale o professionale, tentando di scalare qualche gradino della scala che porta a maggiori gratificazioni e privilegi,lo trovo assolutamente normale. Reputo invece incoerente che qualcuno oggi affermi di non essere ambizioso e di pensare a svolgere al meglio il ruolo a cui è stato delegato , per smentirlo dopo qualche giorno. Certo, in politica ogni dichiarazione va presa sempre con le pinze, eppure, molti riusciamo ancora a stupirci dei comportamenti che rivelano la scarsa veridicità delle affermazioni dei soggetti politici. Qualche settimana prima delle Regionali, molti ipotizzavano la candidatura del Sindaco Buscema che ad un certo punto dichiarò ufficialmente che si trattava di pure illazioni perché l’unico suo interesse era la città di Modica e la soluzione dei problemi dei suoi concittadini. Sono trascorsi un paio di mesi e veniamo a conoscenza che lo stesso si candida alle primarie del pd per competere poi alle politiche di fine febbraio. Se Buscema fosse stato meno populista ad ottobre, credo ci sarebbe poco o nulla da eccepire per la sua legittima ambizione di poter essere chiamato onorevole; se Buscema non avesse fatto parte di quei cori che per lungo tempo hanno accusato l’ex Sindaco Torchi di aver abbandonato la città dopo pochi mesi dalla sua rielezione per ambizione personale, oggi non potremmo che augurargli in bocca al lupo; ma quando si grida allo scandalo per altri e poi ci si comporta alla stessa maniera, si diventa poco o per nulla credibili. I suoi fedelissimi cominciano a fare dei distinguo del tipo: Torchi era stato appena eletto, Buscema è a pochi mesi dalla fine naturale della legislatura. E’ importante questa differenza ? Quello che a me pare sostanziale è che Modica è alla frutta se non al digestivo e Buscema assume toni trionfalistici come se la città vivesse in un paradiso, parla di aver operato un risanamento di 30 milioni venendo smentito dal Presidente del Consiglio; a fine dicembre deve ancora presentare al Consiglio il bilancio e l’anno scorso si era impegnato a farlo a gennaio. Quella di Buscema è una fuga dalla trincea che lascia tutta la fanteria al massacro. Chi vuole continuare a tenere la posizione dello struzzo è libero di farlo, ma i fatti parlano di comportamenti inadeguati per chi ritiene di aver amministrato bene una città.

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