DONNE E LISTE ELETTORALI

E sempre la storia delle donne, quella di dimostrare solo la loro intelligenza, o di essere intelligenti. Ma la loro, anzi, la nostra strada è sempre in salita, nel lavoro, nella politica, nella famiglia, nonostante quello che affermano opinionisti, uomini, che si sentono minacciati nei loro poteri. Dietro ogni grande uomo, c’è una donna silenziosa, e capace, generalmente. E’ un dato di fatto. Per noi, però non arrivano mai i riconoscimenti, vedi in politica, vedi nel lavoro., vedi nella famigiia, se non raramente.
Una donna deve dimostrare la validità della persona al mille per mille, e, allora, forse, qualcuno la nota, ma non è consequenziale. Così scrive Rita levi Montalcini “Le Donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di “mostrare” nulla, se non la loro intelligenza.” Forse per la scienziata, questa è stata l’esperienza:l’intelligenza è fondamentale, comunque
Ma ci si chiede, da quel che vediamo quotidianamente, se lo stesso avvenga per gli uomini: si richiede molto meno. E’ un dato di fatto, se guardiamo la realtà in tutti i campi.
Dirlo non basta, ma lottare per i principi, per la democrazia partecipata ed egualitaria è necessario, anche se la Costituzione “La più amata del mondo” lo afferma : nelle liste elettorali, ad esempio, le donne , seppur si deve garantire il 30 o 50 % della presenza, sono dei riempitivi, che garantiscono la lista, o le liste, ma raramente, come è avvenuto con il governo Crocetta , che dimostra il contrario, o con il governo Monti, che ha affidato ministeri cardini alle donne, nei partiti si dà loro poco spazio: sono più scomode, più dirette, cedono meno ai compromessi, sono da emarginare possibilmente.
Nelle primarie del Pd sono in lista, ma con quali possibilità? Le donne che, generalmente, emergono, sono quelle che hanno un sistema e comportamento, uguale a quello degli uomini:l’intrigo, le gomitate, i colpi bassi.
Una donna,a differenza degli uomini, dovrebbe conservare sempre la sua natura per non farsi fagogitare dal sistema prettamente maschile. Vorremmo suggerire a chi fa le liste, segretari, presidenti dei partiti, di considerare queste riflessioni, quando le compongono, dal momento che Doppia Preferenza di genere, ed anche Riforma Elettorale, non sono passate al governo, vuoi per colpa di un partito , o di un altro, non entriamo in merito, ma la realtà che si configura è questa. Anche se il 50% viene assicurato alle donne, ci si chiede in quale posizione verranno messe nella lista. Non vogliamo essere pessimiste, ma assisteremo sempre al vecchio sistema: nei primi posti , sicuri, ci sarano uomini, o le habituèes. E’ una vecchia e consueta soria!

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