Modica, si salva a un passo dal baratro. Il consiglio comunale evita il dissesto

Modica è “viva”! Ieri è stata sicuramente una giornata difficilissima e cruciale, non solo (e non tanto) per la politica cittadina ma, soprattutto, per la storia della città. Una città, quella di Modica, che affonda radici antichissime, culturalmente “capitale” della storica ed omonima Contea e che, sicuramente, non meritava l’ingloriosa fine di un dissesto finanziario. Così ieri notte, dopo una giornata “campale” di lavori consiliari, a cavallo dei “rintocchi” fatidici della mezzanotte, il consiglio comunale ha approvato gli atti, che hanno permesso il “salvataggio” della città: il Bilancio di Previsione 2012 ed il Piano di Riequilibrio pluriennale. L’amministrazione Buscema ha tentennato fino alle 15, quando ha finalmente presentato gli atti al consiglio comunale (dopo “appena” 60 giorni), poi ha spiegato, ha respinto qualsiasi offerta che proveniva dall’opposizione, fino a giungere al recepimento di due emendamenti presentati alle 23 e 15 dai consiglieri Mandolfo ed Aurnia che hanno, di fatto, permesso di superare i pareri con “criticità” del Dirigente finanziario (negativo) e del Collegio dei Revisori dei conti (favorevole con riserva). In verità la storia della città, questa volta non ha un “solo” padre. La maggioranza che sostiene la Giunta Buscema poteva contare “soltanto” su 12 voti favorevoli, così in soccorso sono arrivati i voti favorevoli (“solo per senso di responsabilità – come è stato da loro stessi affermato –“) del capogruppo di Sel, Vito D’Antona e del consigliere indipendente Piero Covato che si erano, nel dibattito, dichiarati contrari al Bilancio di Previsione ma, con il loro voto, hanno “salvato” non tanto la maggioranza, bensì la città dal dissesto. Oggi è il giorno delle reazioni, diverse (ovviamente) per “convenienza” politica. La città, però, al di là di qualsiasi posizione “trionfalistica” dell’attuale amministrazione Buscema (“abbiamo ricompattato la maggioranza e salvato la città dal dissesto – si legge sulla bacheca facebook del primo cittadino –“), del voto di D’Antona e Covato, dei voti negativi dell’opposizione (che ha tentato fino all’ultimo un dialogo con la maggioranza, più volte respinto da Buscema e colleghi), dell’assenza “momentanea e furbetta” dei consiglieri Michele Colombo (Territorio), Meno Abate (Popolari per la Sicilia) e Silvio Iabichella (Mpa) che hanno consentito di “abbassare” il quorum per l’approvazione degli atti, può oggi gioire per il risultato che non ne “intacca” la storia gloriosa. Storia e memoria gloriosa che, però, data la situazione dell’Ente oggi con un debito da ripianare di trentanove milioni di euro, è stata spesso “minata” da amministratori probabilmente non alla sua altezza. I cittadini, invece, gioendo per lo “scampato” pericolo per Modica, certamente non saranno contenti di sapere che il “Piano di Riequilibrio”, proposto alla fine dall’amministrazione Buscema ed approvato da questa “strana” maggioranza, contenga linee da “lacrime e sangue”. Al di là della “populistica” scelta di azzerare le retribuzioni per gli amministratori (forse anticostituzionale e, comunque, adottata solo per un anno; Perché, a questo punto, non per l’intero decennio?), ci sarà l’aumento di 1 punto percentuale di IRPEF e, soprattutto, dell’Imu, fino ad arrivare allo spettro di quella “macelleria sociale” agitato più volte dai sindacati e finito per essere inserito nel Piano. Non è dato sapere come e quanto i “netti” tagli alle società indirette del Comune (la SPM, ad esempio con una riduzione a 2 milioni e 200 mila), andranno ad influire su un probabile “taglio” dell’organico. Non si intuisce quali saranno le ripercussioni per i dipendenti diretti dell’Ente (il cui fondo è stato ridotto di un milione) e quanto pagheranno tutto ciò i “contrattisti” (ridotti a 2 milioni 850 mila). Comunque Modica è salva: è prevalso il “buon senso” (almeno fino al pronunciamento della Corte dei Conti e della Sotto commissione Governativa, che dovranno accettare il Piano di rientro)! Ma la domanda oggi è questa: riusciranno a comprendere i cittadini l’ulteriore sforzo economico (ed in certi casi lavorativo) ai quali, ancora una volta, saranno chiamati?

Le criticità del bilancio comunale e le prescrizioni della Corte dei Conti.

In data 20 novembre 2012, la Sezione di Controllo della Corte dei Conti ha trasmesso al Comune di Modica la deliberazione n. 354/2012/PRSP adottata nell’adunanza del 24 ottobre 2012, convocata in merito al Rendiconto 2010. Con tale delibera la Corte dei Conti ha attivato la procedura prevista dall’art. 6, comma 2, del decreto 6 settembre 2011, n. 149, assegnando al Comune di Modica 60 giorni di tempo per l’adozione delle misure correttive richieste. Questo termine si considera sospeso, atteso che già il 31 ottobre dunque in data
antecedente al deposito della delibera, il Consiglio comunale di Modica ha approvato la decisione di ricorrere al Piano pluriennale di riequilibrio finanziario è stato così modificato in fase di conversione: “La predetta procedura non può essere iniziata qualora la sezione regionale della Corte dei Conti provveda, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, ad assegnare un termine per l’adozione delle misure correttive”). La delibera della Corte dei Conti individua chiaramente le criticità che il Comune di Modica è tenuto a superare: l’adozione del Piano pluriennale di riequilibrio finanziario è, a questo fine, una formidabile opportunità.

I temi segnalati dalla Corte sono:
1. Crisi strutturale di liquidità e di insolvenza;
2. Ritardato pagamento dei creditori ed elevata incidenza di procedimenti di esecuzione
forzata;
3. Squilibri di bilancio derivanti da consistente disavanzo di amministrazione;
4. Disavanzo del bilancio di parte corrente;
5. Inattendibilità delle entrate da recupero di evasione;
6. Gestione dei residui;
7. Debiti fuori bilancio;
8. Società partecipate;
9. Criticità nella prestazione dei servizi indispensabili.
Alla luce di queste criticità la Corte dei Conti ha richiesto che l’Ente “adotti le misure indispensabili per ristabilire gli equilibri di bilancio, anche in applicazione delle disposizioni degli art. 193 e 194 del TUEL, assicurando in particolare il tempestivo pagamento degli impegni assunti, il rientro dell’anticipazione di tesoreria, il ripiano dei debiti fuori bilancio, il ripiano del disavanzo di amministrazione”

Le premesse: i dati del debito Il disavanzo del Comune di Modica emerge con l’approvazione del Conto Consuntivo dell’anno 2007: il Consiglio Comunale dovette riconoscere un disavanzo pari a € 21.306.509 provvedere alla sua copertura. Il disavanzo crebbe fino a € 21.811.725 nell’anno 2008 (la presente Amministrazione si insediò a luglio di quell’anno). Il disavanzo In seguito, la curva dei dati di disavanzo si è modificata come segue:
Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011
€ 18.297.994 € 9.870.695 € 8.809.302
Tale riduzione è stata il risultato della creazione di avanzi nella gestione corrente (€ 479, anno 2009; € 1.058.490, anno 2010; € 3.408.994, anno 2011) e di uno scrupoloso ed equilibrato lavoro di rivisitazione dei residui, attivi e passivi.

Il riaccertamento dei residui

Il definitivo lavoro di riaccertamento dei residui condotto nella fase preliminare della predisposizione del Piano pluriennale di riequilibrio finanziario ha fatto emergere un ulteriore disavanzo di € 9.871.580.
Lo squilibrio della gestione corrente 2012

Lo squilibrio della gestione corrente dell’anno 2012 (sulle cui cause ci si soffermerà in seguito) porta un ulteriore disavanzo di € 8.318.418. Il disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2012 sarà dunque pari a € 26.999.301.

I debiti fuori bilancio
Dal 2008 al 2012 il Comune di Modica ha dovuto finanziare la copertura di una quantità
straordinaria di debiti fuori bilancio, riguardanti periodi precedenti l’attuale
Amministrazione:
Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 211 Anno 2012
€ 330.000 € 4.090.450 € 3.933.853 € 4.002.647 € 4.000.000
Nei bilanci di previsione 2013 e 2014 sono iscritti impegni per la copertura di debiti fuori bilancio già riconosciuti, rispettivamente per € 1.131.253 e per € 150.000. La ricognizione di nuovi debiti fuori bilancio ancora da riconoscere, così come certificati dalle relazioni dei Dirigenti comunali, è pari a € 10.211.245.

Dimostrazione del debito totale
Disavanzo al 31 dicembre 2008 -21.811.725
Debiti fuori bilancio riconosciuti 2008/2012 -16.356.950
Debiti fuori bilancio già iscritti 2013 -1.131.253
Debiti fuori bilancio già iscritti 2014 -150.000
Debiti fuori bilancio da riconoscere -10.211.245
Squilibrio gestione corrente al 20/12/2012 -8.318.418
Disavanzo 2012 da riaccertamento dei residui -9.871.580
-67.851.171
Dimostrazione del debito attuale
Disavanzo al 31 dicembre 2011 -8.809.302
Debiti fuori bilancio già iscritti 2013 -1.131.253
Debiti fuori bilancio già iscritti 2014 -150.000
Debiti fuori bilancio da riconoscere -10.211.245
Squilibrio gestione corrente al 20/12/2012 -8.318.418
Disavanzo 2012 da riaccertamento dei residui -9.871.580
-38.491.798

Emerge chiaramente che la dimensione complessiva del debito fronteggiato da questa Amministrazione è stata pari a € 67.851.171, di cui € 38.491.798 rappresentano ancora la dimensione da finanziare nell’ambito del Piano pluriennale di riequilibrio. L’Amministrazione ha affrontato questa mole debitoria operando nella direzione del risanamento, in condizioni difficilissime ed entro un quadro normativo assolutamente rigido. Nonostante il lavoro svolto, la quantità di decisioni assunte per la riconduzione della spesa entro limiti più congrui, i sacrifici richiesti ai cittadini per il mancato soddisfacimento del bisogno di servizi essenziali e il recupero in pochi anni di ruoli tributari arretrati, il peso in capo ai fornitori e ai dipendenti dell’ente per i ritardi nei pagamenti delle spettanze, la situazione finanziaria del Comune versa ancora in una condizione critica.

Diversi fattori si intrecciano e costituiscono le concause della situazione attuale:
– la ormai compiuta emersione di spese, in anni precedenti non evidenziate, e sfociate successivamente nel fenomeno dei debiti fuori bilancio, ha inevitabilmente portato a un incremento della spesa corrente;
– il percorso di riorganizzazione della gestione delle entrate ha reso evidente una realtà diffusa di elusione ed evasione;
– a fronte di dovuti e scrupolosi nuovi accertamenti tributari, il livello effettivo delle riscossioni stenta ancora ad adeguarsi, in ragione della più generale crisi dell’economia e della contrazione del reddito familiare;
– la vendita degli immobili deliberata a copertura del disavanzo, già dall’anno della sua originaria formazione, in larghissima parte non si è ancora realizzata per mancanza di acquirenti, nonostante le reiterate gare;
– il costante ricorso ai limiti massimi di anticipazioni di tesoreria segnala una carenza di liquidità strutturale, frutto in massima parte della necessità di ottemperare alle azioni esecutive in danno del Comune, ampiamente derivanti dal disavanzo e dai debiti fuori bilancio;
– le politiche di risanamento sin qui seguite sono state contrassegnate dalla volontà di operare prioritariamente sul lato della riduzione della spesa piuttosto che dell’incremento delle aliquote impositive.

Lo squilibrio della gestione corrente dell’anno 2012
Nel corso dell’esercizio finanziario 2012, sono state rilevate non poche criticità, scaturenti da:
 consistenti riduzioni nei trasferimenti dello Stato (da € 10.906.284 nel 2011 a € 8.387.263 nel 2012);
 consistenti riduzioni nei trasferimenti della Regione destinati alla spesa corrente (da € 4.419.121 nel 2011 a € 2.560.030 nel 2012);
 riconfermata previsione di oneri straordinari della gestione per un importo di € 4.000.000;
 pesantezza strutturale della spesa corrente;
 incremento del costo della energia elettrica, a seguito della decisione assunta da ENEL di transitare il Comune di Modica nel regime di salvaguardia;
 incremento del costo del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento della nettezza urbana.
La consapevolezza, accresciutasi progressivamente, della dimensione del debito, ha reso evidente che i tempi del risanamento del bilancio non potevano essere tanto brevi da essere contenuti nell’arco di un quinquennio amministrativo. Provvidenziale è stato quindi il nuovo quadro normativo recentemente adottato a livello nazionale. La Giunta Municipale e il Consiglio comunale hanno pertanto deliberato di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, introdotta dal decreto legge 10 ottobre cogliendo in questo modo l’opportunità di completare il risanamento nell’arco di un decennio.

Linee operative per la formazione del bilancio stabilmente riequilibrato

L’Amministrazione Comunale intende conformare la propria attività alle seguenti prioritarie linee operative, in aderenza alle prescrizioni della Corte dei Conti:
1. Approvare bilanci in cui le spese di competenza corrispondano alla previsione di effettive entrate di cassa.
2. Puntare decisamente alla consistente riduzione delle spese correnti. Solo in parallelo, e in misura contenuta, prevedere l’incremento di entrate con innalzamenti delle aliquote.
3. Assicurare la copertura finanziaria dei servizi a domanda individuale, prevedendo la compartecipazione degli utenti per non meno del 36% del costo.
4. Assicurare la regolare emissione dei ruoli delle entrate nell’anno di competenza, recuperando definitivamente ritardi propri di anni precedenti. Accelerare le procedure e i tempi di riscossione, sia dotando gli uffici di personale e strumenti idonei a un gestione ordinata ed efficace, sia attivando iniziative di carattere straordinario quali task force dedicate alla riscossione di entrate pregresse ed evase. Continuare con fermezza l’azione intrapresa da tempo per il recupero di somme non riscosse: a questo fine accelerando le iniziative in corso per il recupero coattivo.
5. Convenire con i creditori del Comune un rigoroso e realistico piano di pagamenti, in linea con le previsioni di impegno sugli oneri straordinari della gestione inclusi nell’allegato piano di riequilibrio. In atto, dei 10.211.245 € che costituiscono il debito fuori bilancio da finanziare, € 5.932.549 sono da regolare con il Comune di Scicli con cui esiste un accordo di rateizzazione decennale; € 2.284031 afferiscono all’ENEL con
cui pure è stato già siglato – presso la Prefettura di Ragusa – un accordo di rateizzazione; intese per accordi similari di rateizzazione sono in corso con altri creditori.

Produrre ogni iniziativa volta ad alienare i beni patrimoniali, previa adeguata individuazione e valorizzazione degli stessi, e con l’accortezza di non utilizzare la previsione di entrate da alienazioni a copertura degli oneri straordinari della gestione corrente.
7. Assicurare agli uffici del Comune le risorse e i mezzi operativi indispensabili per garantire una adeguata efficienza.
8. Garantire un controllo finanziario e gestionale fermissimo sulla gestione della società comunale SPM. Puntare decisamente a completare la liquidazione della società MULTISERVIZI spa.

Azioni previste nell’ambito del Piano di riequilibrio
1. I costi della politica. Riduzione delle indennità di sindaco, assessori, presidente del consiglio comunale,
consiglieri, amministratori e liquidatori di società comunali. Riduzione da 8 a 6 degli assessori componenti la Giunta Municipale.
2. Servizio di nettezza urbana. Riduzione dei costi del servizio già dal 2013 e progressivamente negli anni seguenti, così come indicato nell’allegato schema di Piano. Pubblicazione del bando già approvato dal Consiglio Comunale. Raggiungimento di obiettivi elevati di raccolta differenziata, anche per ridurre gli oneri di trasporto in discarica. Eventuale attivazione di ammortizzatori sociali per il personale dipendente dall’impresa che gestisce il servizio.

Energia elettrica
Fuoriuscire dal regime di salvaguardia e rientrare nel libero mercato della energia elettrica. Il raggiungimento di questo obiettivo, che consentirebbe già dal 2013 di ridurre a € 4.000.000 il costo annuo dei consumi di energia elettrica, è possibile in dipendenza del rispetto di accordi già sottoscritti con ENEL per il regolare pagamento delle fatture dei consumi. Proporsi l’affidamento a privati investitori di interventi per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione e per la realizzazione di impianti fotovoltaici, soprattutto per il sollevamento dell’acqua.

Società comunali
Rimodulare, dal 1° gennaio 2013, i contratti con la società comunale SPM. Ridurre il costo annuo dei contratti da € 3.647.187 a € 2.600.000. Attuare interventi di razionalizzazione delle linee di trasporto scolastico, introducendo tariffe adeguate di compartecipazione degli utenti al costo del servizio. Non assicurare, a carico dei contratti stipulati tra Comune e SPM, trasporti scolastici straordinari, GREST, montaggio e smontaggio palchi e ogni altra attività richiesta dall’esterno, che può trovare spazio esclusivamente entro il completo finanziamento da parte degli utenti. Attivazione di ammortizzatori sociali per il personale dipendente della società, in particolare prevedendo percorsi di mobilità verso il pensionamento. Completare la liquidazione della società MULTISERVIZI spa.

5. Servizi sociali
Ridurre a € 2.600.000 le risorse dedicate all’espletamento di servizi sociali, concentrandole su quelle obbligatorie e particolarmente volte all’assistenza ai disabili. Introdurre una adeguata compartecipazione degli utenti al finanziamento dei servizi.

6. Palazzo di giustizia
Ridurre i costi che il Comune sopporta per i servizi del Palazzo di Giustizia. Attivare la video sorveglianza per ridurre in modo consistente il costo della sorveglianza sin qui svolta tramite ditte convenzionate.
7. Gestione dei servizi comunali
Contrattare la riduzione dei fitti passivi. Proseguire sulla via già intrapresa di utilizzare beni immobili del Comune in sostituzione di immobili in affitto. Inserire nel mercato degli affitti gli stabili comunali situati nel centro storico, ad eccezione della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Eventuale riconsiderazione riguardo all’ex Palazzo delle Poste. Aggiornare i valori di mercato dei fitti attivi e vigilare attivamente per la loro effettiva riscossione.

8. Personale dipendente
Riguardo alla gestione del personale, l’Amministrazione Comunale ha concordato con le organizzazioni sindacali dei dipendenti le seguenti misure:
 riduzione massima del ricorso al lavoro straordinario;
 riconsiderazione dell’effettivo ricorso a impegni di spesa sul fondo del personale;
 riorganizzazione dell’orario settimanale su sei giorni lavorativi mattutini (con conseguente risparmio sulla spesa dei buoni pasto) e su turni di lavoro sfalsati. Si afferma l’orientamento, concordemente definito con le organizzazioni sindacali rappresentative, di assicurare con le modalità di legge la stabilizzazione del personale ex contrattista per la parte eccedente le 12 ore settimanali di attuale stabilizzazione. Entro questo quadro, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato la disponibilità a raggiungere un accordo per un numero di ore che, per l’intero periodo del piano di riequilibrio, non sia pari al tempo pieno. L’Amministrazione Comunale propone quindi di includere nei quadri finanziari del Piano di riequilibrio le poste necessarie al consolidamento orario a tempo pieno, fatto salvo che queste risorse saranno effettivamente utilizzate in misura parziale, determinando pertanto un incremento dell’avanzo finale della gestione di competenza.

L’Amministrazione ha definito con le organizzazioni sindacali una intesa preliminare per la modifica della dotazione organica del Comune, la dichiarazione di esubero di unità di personale dipendente e il loro collocamento in disponibilità. Le risorse derivanti da queste decisioni saranno rivolte al finanziamento dei servizi sociali e di quelli resi dalla società SPM, coinvolti in termini di restrizioni da decisioni contenute
nel Piano di riequilibrio. L’Amministrazione Comunale intende inoltre ridurre da 9 a 6 il numero dei dirigenti
del Comune.

9. Gestione dei servizi comunali
Si daranno disposizioni per:
 assegnare annualmente risorse certe e liquide a ciascun Settore del Comune;
 attivare un programma di risparmio della carta, in particolare per il servizio
fotocopie; la posta per sindaco, assessori, presidenza del consiglio comunale e delle commissioni, consiglieri, sarà smistata esclusivamente su formato elettronico;
 gestire con personale proprio dell’Ente i servizi di consegna posta e notifiche;
 attuare un programma di sostituzione di vecchi automezzi con l’acquisto di nuovi.
10.Copertura dei servizi a domande individuali
Nel Piano di riequilibrio si garantisce la copertura del 36% del costo dei servizi a
domanda individuale. I costi di alcuni servizi (idrico, nettezza urbana, smaltimento dei rifiuti speciali) sono coperti al 100%.

11.Incremento aliquote
Si propone infine di incrementare le entrate del Comune operando sulla aliquota IRPEF (dallo 0,6% allo 0,7%), mentre rimarranno invariate le aliquote IMU in considerazione dei maggiori trasferimenti dallo Stato per il fondo di solidarietà comunale, previsto dalla Legge di stabilità per l’anno 2013.

12.Patto di stabilità
L’Amministrazione Comunale è consapevole che le risultanze della ipotesi di bilancio riequilibrato difficilmente potranno garantire, allo stato attuale, il rispetto del Patto di stabilità. Si è a conoscenza, tuttavia, di ipotesi di diversa regolamentazione dei parametri del Patto. L’Amministrazione ritiene che gli effetti sul piano sociale del rientro negli obiettivi attualmente previsti dal Patto sarebbero devastanti per la mancata effettuazione di servizi. Pertanto, nell’ambito della procedura prevista dall’art. 243-quater del TUEL, qualora fosse ritenuto imprescindibile il rispetto del Patto di stabilità, l’Amministrazione si riserva di apportare le necessarie modifiche al Piano di riequilibrio, tenuto anche conto della evoluzione futura del gettito IMU e dei
trasferimenti erariali.

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