Modica. Colombo(Territorio)difende la sua posizione di domenica in consiglio comunale

Il Gruppo di minoranza al consiglio comunale di Modica se l’era presa con i tre consiglieri usciti dall’aula in concomitanza con la votazione nella storica seduta, nella quale il Consiglio comunale ha scongiurato, almeno si spera, il dissesto finanziario. Michele Colombo, consigliere comunale di Territorio, non potendo assumersii responsabilità per conto degli altri due consiglieri, pur restando mite, fa notare al Pdl la sonora contraddizione rispetto alle scelte operate la sera precedente con quelle di fatto formalizzate con il voto contrario all’atto del riequilibrio finanziario.
“Avevano come me paventato – dice Colombo – che la “maggioranza”consiliare percorsa da contraddizioni e da fibrillazioni non avesse la autonoma capacità di approvare il piano, vuoi per assenze, vuoi per altri orientamenti contrari in alcuni casi adombrati durante la discussione, e che pertanto ai fini di scongiurare il peggio per la città di Modica era necessaria l’uscita della opposizione per consentire ad una probabile “maggioranza nella maggioranza” di approvare il piano.  Uscire dall’aula peraltro avrebbe assunto il significato di una protesta evidenziata contro i comportamenti della Giunta Buscema che aveva dilatato i tempi,per approntare proposte e formalizzare con deliberazione, fino a farli diventare biblici.
Avrei potuto cogliere le contraddizioni fra le cose dette la sera prima e le cose fatte la sera dopo, ma me ne sono astenuto ritenendo che se il voto contrario intendeva manifestare la protesta, non si differenzia dalla mia uscita, si ripete acclarante la protesta per gli anzidetti motivi.
Seconda contraddizione:considerata la esclusività delle attribuzioni al Consiglio comunale di decidere su qualunque materia ad esso assegnata, non si capisce perché le cosiddette idee alternative degli oppositori (pdl) rispetto a quelle della Giunta, non siano emerse come convinte proposte durante il dibattito consiliare. Si voleva evitare “macelleria sociale”?.Perché non proporre le favoleggianti (quali erano)
soluzioni alternative, anziché votare contro con esito totalmente improduttivo?
Terzo motivo che mi ha indotto a rompere il silenzio: Ma può un sedicente partito, quale è il Pdl, che va lasciando spezzoni a destra e a manca, “minacciare” rappresentanti del Movimento Territorio che non sarebbero stati mai più coinvolti in una ipotetica coalizione alternativa all’attuale maggioranza?
Memoria corta, anzi cortissima o malafede degli autori della bolla di scomunica? Non sanno o fingono di non sapere che il movimento Territorio  ha preso distanze siderali,e in uno al suo leader Nello Dipasquale, dal Pdl in cui latitava la democrazia e la passione civile già da molto tempo?
Purtroppo propendo per la ipotesi della malafede, infatti già sulla stampa reiteratamente al nostro leader, venivano dettati ultimatum e reprimende per “essere sbarcato a Modica”.
Gli “scomunicatori” sanno benissimo della assoluta inconciliabilità sancita con la nascita e la crescita di Territorio con quella pseudo culla politica che non consentiva alcuna crescita fisiologica e democratica. Abbiamo più volte ribadito che abbiamo relegato in soffitta le trogloditiche classificazioni di schieramenti politici e di avere scelto definitivamente ed esclusivamente di privilegiare su tutto gli interessi veri del territorio,della gente, e non già quelli dei poteri forti che pretendono di subordinare la politica, quella vera, ai propri interessi. Allora si rassegnino i nostalgici della destra economica, all’idea che non saremo mai conciliabili con loro fin tanto che loro non avranno riposto gli egoismi ed i tornacontismi e non avranno finito di declamare il “bene comune”senza perseguirlo neanche alla lontana,e l’ultima votazione al Consiglio comunale ne è la riprova. Pur di mortificare la maggioranza, l’opposizione ha rischiato di spingere nel baratro la città. Io rispetto le decisioni e le scelte assunte in buona fede, ma non posso tenere in alcun conto quelle acclaranti il malevolo retropensiero (tanto peggio, tanto meglio) quale è merce della “bolla di scomunica” emessa dal gruppo Pdl.
In quella chiesa in cui hanno cittadinanza “pochi santi” non entreremo, stiano tranquilli gli scomunicatori,
Continueremo ad entrare in quella in cui le radici fondanti sono anche quelli del nostro impegno politico, quelle cioè denominate solidarismo sociale cristiano”.

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